Sindacati, azienda e Denso convocati dall’amministrazione comunale di San Salvo. È questa la principale novità di oggi nella vicenda della Sam srl. Stamattina, i 25 lavoratori della fabbrica di viale Australia hanno incrociato le braccia [LEGGI] come annunciato nei giorni scorsi da Massimiliano Recinella (Femca Cisl) chiedendo alternative alla drastica soluzione posta dalla proprietà.
Durante il presidio davanti al cancello del sito produttivo, il proprietario, Massimo Castagna, è uscito per comunicare la convocazione da parte del Comune di San Salvo. Venerdì prossimo, 26 aprile, nel municipio sansalvese sono stati invitati l’azienda, i rappresentanti sindacali e la Denso.
“Un fatto positivo – ha detto Recinella, contattato qualche minuto dopo dal Comune, ai lavoratori – Discutere intorno a un tavolo della situazione era uno degli obiettivi dello sciopero di questi due giorni anche perché ad oggi la Sam non ha avuto segnali dalla Denso nonostante quest’ultima fosse a conoscenza della mobilitazione delle maestranze”.
[ant_dx]La Denso è stata convocata perché unica committente della Sam che dista qualche centinaio di metri. È proprio intorno ai rapporti con la multinazionale che ruota gran parte del problema. Gli accordi del passato sono stati sempre siglati al ribasso, un rapporto di fiducia tra la vecchia proprietà (Raffaele Castagna, imprenditore lancianese morto a gennaio dopo una caduta sulla neve, LEGGI) e colosso nipponico che, con l’intenzione di una rinegoziazione futura, hanno portato a una situazione di forte indebitamento. A causa di questa il cda ha annunciato quindi la chiusura a fine aprile. Presente al presidio anche il segretario della Femca Cisl, Franco Zerra, che ha commentato positivamente la convocazione; in mattinata è poi arrivata anche una delegazione della Filctem Cgil che parteciperà all’incontro del 26.
“UNA FAMIGLIA” – Il sito produttivo ha oltre 30 anni di storia con altri nomi e proprietà (con 130 occupati nei bei tempi), alcuni lavoratori definiscono questi decenni “passati in una grande famiglia, più che una fabbrica”. Ascoltandoli emergono l’attaccamento e la dedizione al lavoro: “Qui abbiamo sempre dato massima disponibilità, siamo venuti anche rinunciando alla malattia perché il lavoro è stato sempre più importante. Tante volte siamo stati chiamati anche di notte per esigenze produttive della Denso e non ci siamo mai rifiutati”.
Le componenti elettriche per i motorini d’avviamento della Denso che escono da qui possono definirsi a km 0 grazie alla ridottissima distanza tra le due realtà. Un fattore non di poco conto considerato che permette di abbattere i costi di trasporto pressoché inesistenti in questo caso. Le commesse sono rimaste inalterate in questi anni: un segnale sulla necessità di rivedere al rialzo i rapporti commerciali che oggi hanno portato all’indebitamento.
Domani è in programma un’altra giornata di sciopero, poi l’attesa sarà per venerdì quando si spera di avere attorno a un tavolo tutti i soggetti coinvolti.