Tredici condanne e tre assoluzioni. È il verdetto del gup del Tribunale dell’Aquila, Mario Cervellino, al termine del processo con rito abbreviato su una parte dell’operazione Adriatico, la maxi inchiesta, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia dell’Aquila, che culminò nel blitz del febbraio 2014, in cui i carabinieri del Ros eseguirono 31 misure restrittive. Ottantuno gli indagati iniziali, accusati a vario titolo di associazione finalizzata all’estorsione e allo spaccio di stupefacenti.
Alcune delle persone coinvolte nell’indagine hanno scelto il rito abbreviato, che si è svolto davanti al giudice per le udienze preliminari. Oggi la sentenza dopo due ore di camera di consiglio, dalle 12 alle 14.
Condannati: Lorenzo Cozzolino, 6 anni; Italia Belsole, 5 anni e 6 mesi; Giovanna Cozzolino, 3 anni e 4 mesi; Enzo Claudio Cerella, German Manuel Ochstadt, Michele Pietropaolo, Elenio Di Filippo, 4 anni e 6 mesi; Carmine Bevilacqua, Lucia Sauchella, 5 anni; Antonio Fiore, 6 anni e 8 mesi; Simone Forlini, 6 anni; Fabio Martusciello, 5 anni; Luca Torricella, 2 anni e 8 mesi.
Assolti: Francesco Iadonisi e Ferdinando Bevilacqua per non aver commesso il fatto, Rocco De Nicolis perché il fatto non costituisce reato, Antonio Torricella perché il fatto non sussiste.
“Siamo soddisfatti – commenta l’avvocato Antonello Cerella – per l’assoluzione di Ferdinando Bevilacqua, che era stato vittima di un attentato nel 2008, quand furono esplosi dei colpi d’arma da fuoco contro la sua auto. Lui rimase ferito. Proprio il fatto di essere stato vittima di questo grave episodio dimostra che lui, come ha sostenuto dinanzi ai magistrati, non aveva avuto alcuna intenzione di prendere parte all’associazione a delinquere”.
L’ALTRO PROCESSO – Inizierà, invece, il 23 aprile il processo in Corte di Cassazione per gli altri imputati, difesi da numerosi avvocati: Marisa Berarducci, Angela Pennetta, Giovanni e Antonino Cerella, Alessandro Orlando, Massimiliano Baccalà, Antonio Ottaviano, Paolo Del Viscio, Elisa Pastorelli, Nicola e Agostino Chieffo, Raffaele Giacomucci, Fiorenzo Cieri, Arnaldo Tascione e Antonella Mancini. In primo grado, dopo 12 giorni di camera di consiglio, il Tribunale di Vasto aveva emesso 15 condanne e 37 assoluzioni. La Corte d’Appello dell’Aquila aveva parzialmente riformato quella sentenza, escludendo l’associazione di stampo mafioso: 9 assolti, non luogo a procedere nei confronti di 5 persone, rideterminazione della pena per altre 11. Un verdetto su cui la Procura distrettuale dell’Aquila ha presentato ricorso per Cassazione. Tra 11 giorni inizierà l’ultimo grado di giudizio.