Dopo il successo del I Trofeo di apnea nelle regioni Abruzzo e Molise organizzato dall’Apnea Team Abruzzo e che tanti apprezzamenti ha riscosso non solo tra gli addetti a lavori, gli atleti della compagine grigio-azzurra sono tornati a gareggiare domenica scorsa nella XVII edizione del Trofeo Monsub. 80 atleti di 12 società sono scesi nelle acque della piscina Federico II di Jesi dove si sono disputate le gare del memorial ‘Luigino Ceppi’, atleta di grande valore della società jesina apprezzato per le sue doti umane, scomparso nel 2016, il cui ricordo ha segnato un momento davvero commovente della manifestazione accompagnato da un lungo applauso.
E pure in terra marchigiana, come ormai consuetudine, non sono mancate quelle grandi soddisfazioni che hanno confermato la società vasto-sansalvese ai vertici di questo sport nell’area del medio basso adriatico.
A cominciare dai podi: per quel che concerne la specialità senza attrezzi, nella categoria Élite terzo posto per Nunzio Mazzocchetti, che continua il suo buon momento di forma; in quella Esordienti maschile, secondo gradino del podio per Marco Orlando. Per la specialità con attrezzi, nella II Categoria maschile secondo gradino del podio per Luigi La Verghetta; mentre nella III Categoria successo per Serafino Sciorra con il compagno di squadra Marcello Maiorino sul terzo gradino;
Tutti atleti, gli ultimi quattro, che, insieme a Carmine Tomeo, hanno conquistato anche il salto di categoria.
A rendere la giornata più dolce ci ha pensato ancora una volta il Trofeo a squadre con l’Apnea Team Abruzzo ormai abituata ad occupare uno dei gradini del podio. E nonostante le molte assenze anche di prestigio, i grigio-azzurri hanno portato a casa, dopo il successo della passata edizione, la coppa del secondo posto a certificare una nuova prestazione maiuscola.
Dopo due così importanti manifestazioni, la stagione dell’apnea Team Abruzzo non si ferma qui, Nelle prossime settimane, infatti, gli atleti della compagine vasto-sansalvese saranno alle prese ancora con gli allenamenti indoor, con lo sguardo già rivolto anche al training per la profondità.
Luigi Spadaccini