La terza vasca del Civeta sotto sequestro, che fino al 20 marzo scorso – giorno dell’ordinanza della Procura della Repubblica di Vasto – ha ricevuto i rifiuti da Vastese, Campania, Lazio, Puglia e Marche, è rotta: la geomembrana a protezione del terreno che dovrebbe evitare la fuoriuscita di percolato è strappata. Sopra il cotto l’acqua bollita si direbbe in questi casi.
LA ROTTURA – Il fatto nuovo è emerso durante il consiglio comunale di Cupello di ieri pomeriggio che ha visto la massiccia partecipazione dei cittadini a testimonianza della delicatezza del tema.
A rivelarlo è stato il sindaco Fernando Travaglini – che nei giorni scorsi è stato dai Noe di Pescara – durante la risposta al primo intervento di D’Amico.
[ant_dx]“La cosa grave – ha detto – è che c’è un cedimento della vasca con la rottura della biomembrana. Si tratta sicuramente un problema serio e bisogna intervenire. Come faccio a firmare una richiesta di dissequestro, peraltro già presentata dalla Cupello Ambiente? Bisogna vederci chiaro. Se n’è parlato troppo di questo problema. Bisogna far lavorare con calma gli inquirenti e i Noe. Sicuramente in futuro faremo in modo di far conferire solo i rifiuti consortili, ma la vasca va riparata. Non può ricevere altri rifiuti, non c’è posto per depositarli“.
Dall’intervento di Travaglini non sono emersi altri elementi e non è noto se il danneggiamento sia avvenuto prima o dopo il sequestro. A quanto pare la rottura della geomembrana è dovuta a uno scivolamento della discarica e altri punti della stessa vasca da 450mila metri cubi sarebbero a rischio.
Si tratta di un’ulteriore criticità emersa solo dopo il sequestro. L’ordinanza del procuratore della Repubblica Giampiero Di Florio si basava sul conferimento extra-regionale (sul quale la Cupello Ambiente ha imperniato il ricorso al tribunale del riesame facendo riferimento a una diversa interpretazione di quanto disposto dall’Aia), subito dopo il blitz dei Noe sono trapelati anche i controlli sulla natura dei rifiuti conferiti e, quindi, ieri il rischio che la protezione del terreno non faccia il proprio compito. La stessa membrana – in altri punti – era stata danneggiata negli incendi del giugno 2018 e sostituita in alcune zone [LEGGI].
LA PROPOSTA DI D’AMICO E POLLUTRI – I consiglieri di opposizione Camillo D’Amico, Angelo Pollutri e Giuliano Tambelli hanno presentato una proposta di delibera per dare mandato al sindaco per “un’istanza di dissequestro della terza vasca, necessaria per il corretto funzionamento dell’impianto e ad evitare disagi e costi aggiuntivi che ricadrebbero sui cittadini”.
D’Amico nel suo intervento ha ribadito il concetto invitando Travaglini ad “aprire un discorso relazionale con la procura della Repubblica di Vasto per far conferire, dopo scrupolosi controlli, in questa discarica solo i rifiuti dei comuni consorziati. Non è una proposta campata per aria. Il sequestro ha causato un blocco del servizio sul territorio. Ha decretato di fatto un aumento stimato del 20%. Oggi, inoltre, l’impianto è fermo con il rischio che saltino i posti di lavoro“.
Pollutri ha poi chiesto di convocare gli altri sindaci del territorio per discutere delle emergenze che si corrono, ambientali e sociali (richiesta questa non inserita nella proposta di delibera).
Compatta la maggioranza che ha respinto la mozione votando contro. “Sono l’autorità sanitaria locale – ha detto Travaglini – e non firmerò mai quella richiesta perché bisogna prima vedere cosa sta dentro quella vasca, cosa sta succedendo dentro quella vasca, si stanno ancora analizzando i rifiuti. Non possiamo tutelare i lavoratori con lo stipendio e facendoli poi andare lì a respirare cose che magari fanno male. Per quanto riguarda i costi aggiuntivi, sono d’accordo col sindaco di Vasto: per quale motivo devono pagare i cittadini se ci sono delle responsabilità? Chi ha sbagliato dovrà pagare”.
Infine, sul guasto che ieri ha interessato il Civeta impedendo il conferimento anche degli altri rifiuti, Travaglini ha aggiunto: “Non c’entra niente con la terza vasca, entro sabato-lunedì si sistemerà”.