Due proscioglimenti in meno di tre mesi. Due verdetti favorevoli per l’ex Giunta Lapenna. Il primo, il 17 gennaio, sulla vicenda degli eventi estivi del 2013: non luogo a procedere pronunciato dal gip del Tribunale di Vasto, Fabrizio Pasquale.
Ieri pomeriggio, al termine del processo sullo smaltimento delle discariche abusive, l’assoluzione dei 9 imputati, 7 dei quali erano amministratori comunali nel quinquennio 2011-2019. Quasi tutti lo sono tuttora: Lina Marchesani e Luigi Marcello confermati in Giunta; gli altri non fanno più parte della squadra di governo della città, ma Luciano Lapenna, Vincenzo Sputore, Nicola Tiberio e Marco Marra sono attualmente consiglieri comunali.
Nell’aula Fanghella, al piano terra del palazzo di giustizia, il confronto tra la pubblica accusa e la difesa.
ACCUSA – Nella sua requisitoria, il pubblico ministero, Michele Pecoraro, ricostruisce le conclusioni cui l’accusa è pervenuta nelle indagini e nel dibattimento processuale. A rimuovere i rifiuti erano una “associazione non autorizzata”. “Andavano a spostare le discariche” nell’area dell’ex depuratore di località Vignola, che era “priva di sistema antincendio, di sistema di raccolta delle acque meteroriche e di pavimentazione”, quindi si verificava il “deposito a terra di rifiuti esposti alle intemperie”. “Il risparmio di spesa ha finito per nascondere le discariche nell’ex depuratore senza risolvere il problema”, creando “una discarica autorizzata dal Comune”. Di fatto, secondo l’accusa, “è stata creata una nuova discarica abusiva” con “esborso di denaro pubblico pari a 40mila euro”, cifra complessiva frutto di una “somma mensile di 2500 euro”.
Per il pm, l’esclusività del rapporto prevista dal contratto tra il Comune e la Pulchra si estendeva anche alle “attività complementari”. Le richieste dell’accusa: 9 mesi di reclusione per gli ex amministratori (Lapenna, Sputore, Marchesani, Tiberio, Marcello, Anna Suriani e Marra) e 5 mesi di arresto più ammenda da 2mila euro per il responsabile dell’associazione baschi azzurri, che si occupava della rimozione delle discariche, Eustachio Frangione). Richiesta di assoluzione, invece, per l’ad di Pulchra, Paola Vitelli, “per non aver commesso il fatto”.
DIFESA – Gli avvocati degli imputati chiedono l’assoluzione. Primo a prendere la parola in aula è Giuseppe Gileno, difensore dell’ex assessore (e attuale consigliere comunale e provinciale) Vincenzo Sputore: “La seduta di Giunta è stata preceduta da studi dei tecnici, che hanno affermato la bontà di quella procedura. Oggi il Comune paga un prezzo dieci volte superiore. I rifiuti venivano momentaneamente collocati lì”, ossia nel centro di raccolta di Vignola. “Entro 48 ore venivano portati via”. Alessandra Cappa, che rappresenta l’ex sindaco, Luciano Lapenna, e il responsabile dei baschi azzurri, Eustachio Frangione: “Ciò che è stato fatto in questa vicenda è giusto”; “alcuna gara ad evidenza pubblica doveva essere fatta”. Carmine Di Risio (difensore dell’assessore Luigi Marcello): “La Giunta non ha potere di fare le convenzioni. Non ha potere di scegliere i contraenti, che spetta agli uffici. La Giunta ha solo la funzione di indirizzo politico”. Per lo studio legale Cerella, che difende Marchesani e Tiberio, “il risparmio di spesa si aggirava attorno ai 270mila euro”. Massimiliano Sichetti, avvocato dell’ex assessore (e ora consigliere comunale) Marco Marra: “Il singolo componente della Giunta può sapere se c’è l’autorizzazione regionale o meno? Non gli compete. Compete agli uffici”. Giampaolo Di Marco (per Anna Suriani): “Nessun atto di questo processo ci diceva che ci fosse la volontà di esercitare una discarica. Una vicenda che è maturata in un ambiente non dico ostile, ma rancoroso”. Alessandro Orlando, legale dell’amministratore delegato di Pulchra spa, Paola Vitelli: “Si è trattato di un’attività che, in sostanza, era autorizzata. È previsto che chi produce rifiuti possa trasbordarli senza per questo produrre una discarica”.
LA SENTENZA – Trentaquattro minuti. È la durata della camera di consiglio in cui il presidente del Tribunale, Bruno Giangiacomo, e i giudici a latere, Stefania Izzi e Michelina Iannetta, hanno maturato il verdetto. Il dispositivo della sentenza viene letto al rientro in aula, alle 14.08, da Giangiacomo. Assoluzione per tutti con formula piena: il fatto non sussiste. Dissequestro del centro di raccolta.
“Pienamente soddisfatta”. Così si definisce l’ex assessora Anna Suriani : “Non mi ha mai preoccupato per niente questa vicenda. Non ti preoccupi, quando sei nella consapevolezza di aver fatto quello che c’era da fare nell’assoluta tranquillità. Chi amministra è difficile che riesca a evitare l’accertamento del proprio operato. È stata un’iniziativa valida, finalizzata alla bonifica del recupero di rifiuti solidi urbani abbandonati. Nella delibera abbiamo messo tanti paletti per indirizzare questa attività nel rispetto della normativa. La delibera si poggiava sul parere di conformità tecnica e amministrativa, quindi non si palesavano responsabilità della Giunta. Ho tenuto tanto alla collaborazione con i baschi azzurri, ai quali ho fatto svolgere un lungo corso di formazione, tenuto dalla polizia locale, sulla vigilanza ambientale, si cui poi si è innestata la bonifica delle piccole discariche, in cui questa associazione si è fatta parte diligente anche nell’individuare chi inquinava, con conseguenti numerose contravvenzioni”.