Sarà intitolata a Davide Centofanti e Maurizio Natale la palestra del quartiere San Paolo di Vasto. La cerimonia di intitolazione si terrà sabato 6 aprile, nel decennale del terremoto dell’Aquila.
I due giovani studenti vastesi morino, in quella tragica scossa delle 3.32, sotto le macerie. Davide, vastese, rimase vittima del crollo della Casa dello Studente, Maurizio, di Monteodorisio, perse la vita in una casa che condivideva con altri compagni di studi.
A loro la città dedicherà una cerimonia, che inizierà alle 8.30 con un minuto di raccoglimento. Poi l’intitolazione della struttura sportiva. Alle 11 il triangolare di pallavolo cui parteciperanno le squadre degli istituti Palizzi, Mattioli e Mattei di Vasto. Nel pomeriggio, alle 18, nella chiesa di Santa Maria del Sabato Santo, la messa in memoria di tutte le 309 vittime, celebrata per volontà dell’associazione Giuliana Tamburro e della famiglia Tamburro-Vicoli.
“Ricordiamo – si legge in una nota del municipio – che il giorno del sisma, in seguito al crollo di un edificio, la dottoressa Fabiola Tamburro aquilana d’origine e vastese d’adozione, ha perso il padre Marino, ex Ufficiale della Polizia Stradale, la sorella Giuliana, ingegnere aeronautico ed il nipotino di soli 9 anni, Stefano Antonini.
Tutte le scuole della città rispetteranno un minuto di silenzio all’inizio della giornata.
“La proposta di intitolare alle due giovani vittime del terremoto la palestra del popoloso quartiere San Paolo – ha dichiarato il sindaco di Vasto, Francesco Menna – manifesta la volontà di non disperdere il loro ricordo”.
“Con i colleghi amministratori, le Scuole e le famiglie vastesi colpite da quei tragici eventi che ferirono L’Aquila e l’Italia intera – ha concluso l’assessore alle Politiche Scolastiche, Anna Bosco – vogliamo dedicare un ricordo affettuoso alle vittime e ribadire l’importanza della memoria. Fare memoria vuol dire ricordare, ma non solo. Memoria è ciò che resta dopo che tutto passa, memoria è rileggere un evento, sia esso vicino o lontano, e fare in modo che non si ripeta più. ”