La maratona termina mezz’ora dopo la mezzanotte. Bilancio di previsione approvato con i 16 voti della maggioranza di centrosinistra contro gli 8 di M5S e centrodestra (assente, al momento della votazione, solo Alessandra Cappa della Lega). L’interminabile scontro si è protratto, pause pranzo e cena escluse, per 13 ore. Ormai questa è la media di durata delle sedute del Consiglio comunale di Vasto. Stavolta su un tema sensibile: le imposte. Le minoranze accusano Francesco Menna e la sua amministrazione di averle aumentate. Pd e alleati rispondono: “Per i vastesi nessun aumento”.
LE TASSE – Aumenta di 50 centesimi l’imposta di soggiorno per hotel a una e due stelle, B&B, affittacamere e case in affitto: da un euro a 1,50.
Addizionale Irpef allo 0,8 %. All’1 per mille la Tasi, tassa sui servizi indivisibili, elencati in aula dall’assessore ai Tributi locali, Gabriele Barisano: “Viabilità, pubblica illuminazione, protezione civile, parchi, polizia locale, arredo urbano e gestione del territorio”.
“Irper e Tasi sono al massimo consentito”, fa notare Vincenzo Suriani (FdI).
[mic_sx]Imu al 5,50 per mille su ville di lusso e castelli e sulle abitazioni affittate a canone concordato. Su queste ultime, si scatena la polemica nell’aula Vennitti.
Il sindaco, Francesco Menna, respinge le critiche: “In base a un accordo territoriale con le organizzazioni di categoria, il Comune di Vasto aveva stabilito l’Imu al 4,5 per mille sulle abitazioni in locazione a canone concordato. Nel 2016, però, il legislatore nazionale ha stabilito un’ulteriore premialità, riducendo del 25% la base imponibile. Di conseguenza, l’Imu passava dal 4,5 al 3,37 per mille, causando per il Comune una perdita di gettito pari a 20mila euro. Per evitare squilibri finanziari, abbiamo dovuto portare al 5,5 per mille l’Imu sulle case a canone concordato. Ma, in realtà, il saldo tra la riduzione della base imponibile stabilita dallo Stato e il riequilibrio che il Comune ha dovuto attuare è pari al 4,1 per mille, comunque inferiore al precedente 4,5 per mille. Inoltre – sottolinea Menna – lasciamo invariata all’8,1 per mille l’aliquota sulle attività produttive. una delle più basse d’Abruzzo”. L’aliquota Imu è al 9,6 per mille, invece, per le seconde case.
OPPOSIZIONE ATTACCA – Centrodestra e Movimento 5 Stelle rivolgono pesanti critiche all’amministrazione Menna. Tutti i consiglieri comunali di minoranza prendono la parola nella seduta fiume, che inizia alle 9.30 e termina a mezzanotte e mezza, con due pause: dalle 13.30 alle 15 e dalle 20 alle 20.30.
“Avete aumentato le aliquote – attacca Vincenzo Suriani (FdI) – sfruttando il risicatissimo margine che avete ancora per aumentarle. Non siamo contro la tassazione delle case di lusso. Siamo contro le aliquote massime. Sindaco, facciamo il Tavolo dello spreco. Questa amministrazione fa tanti tavoli, da quello sul turismo a quello sull’ambiente. Sediamoci a tavolino per eliminare gli sprechi”.
Nel dibattito sulla tassa sui rifiuti, i Cinque Stelle tornano a puntare il dito contro Pd e alleati: “Il contratto con la Pulchra – scandisce Dina Carinci – prevede 300mila euro in meno rispetto allo scorso anno. La Tari costa 100mila euro in più dell’anno scorso. Vuol dire che c’è uno scostamento di 400mila euro. Per i cittadini, aumenti ingiustificati”.
In un comunicato, Davide D’Alessandro e Alessandra Cappa, ironizzano: “Caro cittadino vastese e caro turista, c’è imPosta per te”, scrivono i due esponeni del centrodestra parafrasando il titolo della nota trasmissione televisiva condotta da Maria De Filippi, e rivendicando di essersi “impegnati a contrastare un’amministrazione che su tassa di soggiorno, Imu, Tasi, Tari, Irpef si è accanita a caccia di denaro senza mai precisarne la destinazione. Come dire: noi tassiamo, poi siamo liberi di utilizzarlo e sprecarlo a nostro piacimento. Già, perché sono tanti gli sprechi di questa amministrazione, sprechi che la costringono a tenere le tariffe ai massimi”, sostengono D’Alessandro e Cappa. “Abbiamo presentato una risoluzione per chiedere almeno la sospensione dell’aumento della tassa di soggiorno, davvero punitiva in un contesto economico così complicato. Niente da fare”.
MAGGIORANZA: “PER I VASTESI NESSUN AUMENTO” – “Ad eccezione di un piccolissimo aumento dell’imposta di soggiorno che, va chiarito, non graverà sui cittadini vastesi, nessun aumento c’è stato per le tasse e le imposte che pagano i contribuenti di Vasto, nonostante il governo giallo-verde ha autorizzato i Comuni ad applicare gli aumenti”. Così, in una nota congiunta, i consiglieri comunali della maggioranza di centrosinistra commentano l’approvazione del bilancio di previsione.
“A differenza di altri Comuni del nostro territorio nessun aumento a carico dei vastesi con servizi migliorati a partire dall’offerta turistica. Aumentano, invece, i fondi per il sociale – passati da 4 a 5 milioni di euro – così come il fondo per le famiglie bisognose”, sottolineano Pd, Psi, Filo Comune e Città virtuosa.
“La lotta all’evasione fiscale ed un’attenzione particolare alle spese, ha consentito all’amministrazione guidata dal sindaco Francesco Menna, di bloccare gli aumenti e migliorare i servizi a partire dalla raccolta differenziata e nuovi servizi ai nuclei familiari. La minoranza – è la frecciata dei gruppi consiliari di centrosinistra – si è distinta, ancora una volta, per un’opposizione sterile, un’azione politica distruttiva per la nostra città, continuando a dare di Vasto un’immagine distorta, con grave danno per la sua promozione turistica e culturale”.