Di cosa parliamo – Nell’ottobre 2016, l’amministrazione comunale di Vasto annunciava l’accordo raggiunto con la Soprintendenza archelogia, belle arti e paesaggio d’Abruzzo riguardo ai dehors nel centro storico.
Quasi un anno e mezzo fa, il Consiglio comunale ha approvato il regolamento che disciplina l’installazione dei gazebo con tavolini e sedie davanti ai locali della città antica.
Riceviamo e pubblichiamo l’intervento di Angelo Bucciarelli, ex membro del direttivo del Pd vastese.
“Era la fine del novembre del 2017 – ricorda quando il Consiglio comunale ha approvato il regolamento sui dehors, nel centro storico di Vasto, 17 mesi fa. Ma l’annuncio dell’accordo con la Sovrintendneza era dell’anno precedente, jovembre 2016, dopo una trattativa estenuante, hanno detto. Però di dehors si parla dalla metà del primo decennio degli anni Duemila. Poi, dopo tanto parlare, nel settembre del 2013, il Consiglio comunale di Vasto affrontò una prima discussione su questo argomento. Sono trascorsi quasi sei anni da allora. Un bambino, nato quel dì di settembre, quest’anno inizierà la pima elementare, ma dei dehors ancora nulla sappiamo e di essi non si può parlare perché si rischia di svegliare il sonnambulo. Ma nel frattempo ci sono state discussioni, promesse elettorali (tante), proposte, ricorsi, atricoli di stampa, ma nessun risultato positivo. Tutto è immobile. E allora perché tutto questo inutile tempo trascorso? Perché tutto è rimasto sepolto dalla polvere? Perché anche sul commercio l’amministrazione è così lenta e farraginosa? Eppure la città potrebbe ripartire anche grazie ai nuovi arredi urbani, che i dehors potrebbero generaree dare accoglienza al flusso turistico, richiamato, nella circostanza, attravers la programmazione di eventi. Mica tutto è potenzialmente deturpante, che diamine! Mai i signori del Comune hanno la consapevolezza che, con il piano dehors, potrebbero disegnare lo sviluppo della città, per quanto riguarda l’arredo urbano, di cui Vasto soffre una forte carenza? Sentono la responsabilità, coltivano l’ambizione di poter riconsiderare, per i prossimi anni, la qualità e la vivibilità degli spazi urbani, oltre a consentire alle attività commerciali di uscire in strada e ai turisti di godersi le bellezze della nostra città? Io credo che dare impulso allo spirito imprenditoriale che caratterizza gli operatori, nel rispetto e nella valorizzazione del decoro e del bello, sia un fatto positivo, significa lavoro e sviluppo a beneficio di tutti. I dehors possono certamente giocare un ruolo chiave. Siamo ad aprile, si riunscirà a concretizzare qualcosa, o dobbiamo dar credito alla saggezza popolare, secondo cui “aprile, dolce dormire’?”.
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