“Se mia moglie oggi è ancora viva è solo grazie al punto di primo intervento di Gissi. Quel servizio va potenziato, non tagliato“. Inizia così il racconto di un 76enne di Liscia – che preferisce non far comparire il proprio nome – che la settimana scorsa ha dovuto affrontare una situazione di grande criticità. “Venerdì pomeriggio ero in chiesa per partecipare ad un funerale quando mia moglie è venuta a chiamarmi perchè non si stava sentendo bene“. La donna, di 72 anni, aveva iniziato ad avvertire dei malori mentre era in casa e ha subito pensato di chiedere l’aiuto del marito. Intuita la gravità della situazione, l’uomo si è messo alla guida della sua auto, su strade le cui condizioni di scarsa manutenzione sono ormai ben note – dirigendosi verso il punto di primo intervento dell’ospedale di Gissi. “Ero molto spaventato – racconta – e ho guidato per quei chilometri con tanta preoccupazione”.
[ads_dx]Una volta arrivato nel presidio sanitario di Gissi i coniugi sono stati fatti entrare nella sala visite. “Mia moglie, che continuava a peggiorare, una volta dentro la stanza ha perso i sensi. Fortunatamente c’ero io che la reggevo”. Immediato è stato l’intervento dei sanitari del presidio di primo soccorso. “Meno male che l’ambulanza era rientrata poco prima. Dopo aver perso i sensi mia moglie era come morta. Le hanno praticato il massaggio cardiaco e non dava segni di vita. Ho temuto il peggio. Poi, con il defibrillatore, sono riusciti a rianimarla“. La donna è stata poi trasportata all’ospedale di Chieti, dove è rimasta una notte in osservazione, e poi all’ospedale di Vasto, dove è ora ricoverata con le condizioni in miglioramento.
“Sarebbero bastati due minuti in più e mia moglie sarebbe morta – racconta l’uomo con la voce incrinata dalla commozione ripensando ai momenti vissuti -. Ho voluto raccontare quanto ci è successo perchè l’ospedale di Gissi è importante. Nell’Alto Vastese siamo tutti anziani e cose del genere possono succedere a chiunque. C’è bisogno di questo servizio che va potenziato ancora“.
Negli anni scorsi il punto di primo intervento di Gissi è finito nella lista dei “tagli” della Asl. Per due volte, però, il Comune di Gissi, facendosi portavoce delle istanze di un intero territorio, ha presentato ricorso al Tar [LEGGI] ottenendo così il mantenimento del servizio H24. In casi di urgenze – come per gli infarti – la tempestività di intervento è fondamentale e non può prescindere da strutture, strumenti (come i defibrillatori) e personale che possano salvare la vita delle persone.