Inserire un’altra area di compensazione al posto di quella esistente che dovrebbe far posto alla maxi-discarica da 480mila metri cubi. È la proposta di variante urbanistica che il 14 marzo scorso la Cupello Ambiente ha presentato al Comune di Cupello, all’attenzione del sindaco Manuele Marcovecchio che due giorni dopo sarebbe decaduto in consiglio comunale in virtù dell’elezione in Regione cedendo la fascia al vice Fernando Travaglini.
È questa la proposta della società per aggirare uno degli ostacoli per la realizzazione del grande invaso totalmente privato. L’area di sei ettari che dovrebbe essere occupata dalla discarica infatti attualmente ricade all’interno della zona vincolata ai fini dell’assorbimento dell’impatto ambientale della terza vasca del Civeta gestita dalla stessa ditta e attualmente sotto sequestro.
[ant_dx]Nel documento presentato la Cupello Ambiente, tra le premesse, cita come precedente quello del 2017 dell’impianto di digestione anaerobica della Ladurner per il quale sarebbe stata adottata una soluzione simile, ovvero l’inserimento di nuove aree da vincolare nel piano regolatore.
La nuova zona avrebbe un’estensione di circa 5 ettari e nel gennaio scorso la Cupello Ambiente ha sottoscritto con il proprietario dei terreni il contratto preliminare per la compravendita (per un’altra parte era già stato sottoscritto nel 2017).
La palla, quindi, su questa criticità, passa al Comune; per il caso precedente citato – quello del digestore anaerobico – la proposta fu approvata in consiglio comunale.
RIFIUTI DA FUORI REGIONE – Oltre alla proposta di variante, un altro passaggio significativo si trova a margine della stessa. La Cupello Ambiente ricorda al Comune la propria disponibilità (già emersa in precedenza) a corrispondergli un ristoro economico “prendendo a riferimento le direttive regionali per la determinazione del contributo ambientale ai Comuni sede di impianti per rifiuti urbani” e a definire insieme la “temporalità e i quantitativi del conferimento nella nuova discarica di rifiuti provenienti da fuori Regione Abruzzo“.
A parte la singolarità di una eventuale definizione della provenienza dei rifiuti assieme al Comune e non con la Regione, si ribadisce l’intenzione di importare rifiuti da fuori Abruzzo come è accaduto con la terza vasca del Civeta, gestita dalla stessa società. Circostanza, questa, finita al centro dell’indagine della magistratura che ha disposto il sequestro della discarica (della quale oggi si è occupato l’inviato di Striscia la notizia, Pinuccio, LEGGI).