La prima partita l’hanno vinta Lapenna e compagni. La seconda si gioca a fine mese. Un altro derby nel giro di quattro settimane all’interno del Partito democratico di Vasto.
Dopo le primarie nazionali, che in città hanno visto i lapenniani schierati con il vincitore, Nicola Zingaretti, e buona parte dell’amministrazione Menna sostenere l’ormai ex segretario Maurizio Martina, il secondo round si gioca domenica alle elezioni provinciali. Stavolta, però, la distinzione tra gli schieramenti in campo non è così netta.
In lizza ci sono due ex assessori della Giunta Lapenna e attuali consiglieri comunali: Vincenzo Sputore e Nicola Tiberio sono candidati al Consiglio provinciale di Chieti.
LE PROVINCIALI – La riforma Delrio, entrata in vigore nel 2014, ha depotenziato le Province, privandole di fondi e trasformandole in enti pubblici di secondo livello: tagliato il numero dei consiglieri provinciali, che non vengono più eletti dal popolo, ma dai consiglieri comunali attraverso il voto ponderato. Il voto espresso dai consiglieri ha, di conseguenza, un valore diverso: maggiore per coloro che rappresentano le città, minore per i rappresentanti dei piccoli centri. Si vota il 31 marzo.
IL DERBY – Nel Pd vastese non c’è l’accordo su un unico candidato. In lizza ci sono Nicola Tiberio, che per presentare la sua candidatura ha ottenuto “le firme di 7 consiglieri”, dice a Zonalocale, e Vincenzo Sputore (consigliere provinciale uscente), che non rivela il numero dei sostenitori e dice: “È stato stilato un documento, firmato da amministratori del territorio, in cui si chiedeva la mia ricandidatura. Ho accettato”, dice l’ex vice sindaco dell’amministrazione Lapenna, che l’anno scorso, a sopresa, si è dimesso da capogruppo del Pd in Consiglio comunale per continuare il suo mandato da semplice consigliere adducendo motivi lavorativi e ora si rilancia verso il capoluogo, dove lavora. Ma stavolta non è l’unico candidato vastese del partito. C’è la sfida con Tiberio. Tra gli scranni dell’Aula Vennitti del municipio, siedono gomito a gomito. Chissà come deve essere stata la seduta di lunedì. Vicini, ma sfidanti.
[mic_dx]Un’altra battaglia interna al circolo dem di piazza del Popolo dopo quella delle primarie nazionali del 3 marzo, che a Vasto sono state caricate di significati locali e usate dai vincitori (tramite il segretario del Pd vastese, Luciano Lapenna, e il neo componente dell’assemblea nazionale, Fabio Giangiacomo) per chiedere al sindaco, Francesco Menna, un cambio di passo negli ultimi due anni di mandato e ai vertici provinciali e regionali del partito di farsi da parte.
I due protagonisti della sfida gettano gettano acqua sul fuoco: “Nessun derby, possiano essere eletti entrambi”, mette le mani avanti Sputore, che fa parte della corrente lapenniana.
“Tra di noi c’è sempre stata la massima correttezza e ci sarà anche stavolta”, promette Tiberio, dal 2011 nel gruppo del vice sindaco, Giuseppe Forte, e dell’assessora Lina Marchesani.
Qualche segnale che mette in dubbio i propositi di sfida alla camomilla arriva dal Consiglio comunale di lunedì scorso. Sulla mozione presentata dal Movimento 5 Stelle sulla ludopatia e condivisa da maggioranza e opposizione, una parte del Pd si astiene, nonostante gli accordi presi da tutti i partiti nella conferenza dei capigruppo. Cinque consiglieri si astengono: Lapenna, Sputore, Lembo, Nicoletti e Marra. Forse è solo un caso che sia accaduto a ridosso delle elezioni provinciali. Ma rispecchia una partita aperta tra le correnti del partito. Secondo Marra, no: “Nessuna lotta interna, le motivazioni dell’astensione non erano legate al tema della ludopatia, che sentiamo anche nostro, ma alle tante incongruenze del testo della delibera. Il resto è fantapolitica”.