Questa mattina le tre famiglie rimaste ancora in hotel per l’inagibilità del terzo piano della casa parcheggio di via Garibaldi 71, hanno avuto finalmente assicurati dal Comune di Lanciano tre appartamenti per coprire l’emergenza abitativa derivata dallo sgombero forzato di un mese e mezzo fa.
“Dopo aver rifiutato coraggiosamente e con determinazione l’iniziale proposta degli alloggi Ater, palesemente inaccettabile date le condizioni invivibili degli stessi, – afferma l’organizzazione sindacale Asia-Usb in un comunicato – finalmente queste famiglie avranno garantito un tetto sulla testa, ora che il Comune di Lanciano si è assunto le proprie responsabilità, assicurando le coperture finanziarie necessarie”.
Due delle tre famiglie sono già entrate nelle case, trovate grazie all’impegno profuso quasi esclusivamente dagli inquilini, mentre per la terza ci sarà da aspettare ancora una settimana, tempo necessario perché l’alloggio a loro destinato diventi accessibile. L’emergenza però non finisce qui, questa soluzione resta comunque temporanea e servirà a tamponare il problema nei prossimi tre mesi.
“Teniamo a sottolineare – prosegue Asia-Usb nella nota – che l’accordo è stato trovato grazie alla disponibilità di locatori privati venuti incontro all’esigenza. Di conseguenza la vicenda ci vedrà ancora impegnati nei prossimi mesi nel seguire gli sviluppi della ristrutturazione della palazzina comunale di via Garibaldi 71, anche considerando le condizioni precarie in cui purtroppo versano le famiglie già rientrate nei loro appartamenti. [mar_dx]
Un piccolo risultato è stato oggi ottenuto, – si legge ancora nel comunicato – nessuno deve pensare però che il ricatto di un tetto possa rappresentare la sottomissione di alcune famiglie in difficoltà. Il nostro obiettivo resta quello di veder realizzato e rispettato il diritto all’abitare di chiunque ne abbia bisogno e ci impegneremo affinché il Comune di Lanciano non prenda mai più sottogamba le necessità improrogabili dei cittadini, soprattutto quando il problema nasce da mancanze protratte nel tempo dallo stesso Ente, come in questo caso”.