Oltre 150 coristi, accompagnati dalla grande orchestra di fiati “Pietro Marincola”, ai piedi della cattedrale della Madonna del Ponte, il prossimo Venerdì Santo, faranno rivivere le storiche “posate” che, da inizio ‘900 fino ad almeno gli anni ’50, animavano la Solenne Processione del Venerdì Santo dell’Arciconfraternita Morte e Orazione di Lanciano.
Le “posate” sono da sempre state uno degli elementi più affascinanti e significativi della processione del Venerdì Santo. Queste “posate”, che riproponevano forme di partecipazione popolare analoghe a quelle dei misteri medievali, erano talmente radicate nel sentimento dei fedeli da superare i limiti della tradizione folcloristica e da essere sacralizzate.
Ai primi del ‘900 erano delle soste all’interno del percorso cittadino durante le quali orchestra, solisti e coro di voci bianche eseguivano brani di estrazione popolar-religiosa o di liturgia. Oggi, la “posata” sarà una soltanto, ma coinvolgerà oltre 150 cantori e sarà senza dubbio, dopo oltre mezzo secolo, un momento di grande raccoglimento e preghiera per tutta la città.
La processione, dopo l’uscita dalla chiesa di Santa Chiara ed il tradizionale giro tra le vie di Borgo, Civitanova e Sacca, una volta in piazza Plebiscito, si fermerà e con l’esecuzione del Miserere Grande e del Christus di Francesco Masciangelo, renderà omaggio all’effigie del Cristo Morto attorniato dalle ali dei confratelli e delle consorelle. Poi riprenderà il solito [mar_dx] percorso fin sopra i viali e scendendo, per la prima volta, sul nuovo “corso presentoso”.
“Sarà un grande momento di raccoglimento e preghiera per la nostra Arciconfraternita e per tutta la cittadinanza – dice il priore Raffaele Sabella a Zonalocale – e siamo felici di poter condividere con Lanciano questo ritorno alle origini in chiave moderna e speriamo nella grande partecipazione non solo dei nostri confratelli, ma di tutti i lancianesi”.