Non bastava l’imbroglio. Ora all’inganno si aggiunge anche il pedinamento fino a casa. Già nota alle cronache da anni, ora la truffa degli specchietti retrovisori rotti si fa più invasiva. E, di conseguenza, più pericolosa
Ieri mattina, in via Madonna dell’Asilo, nel centro di Vasto, un ottantaduenne era alla guida della sua Panda nera quando, appena arrivato sotto casa, gli si è affiancata un’altra macchina, una berlina di color grigio metallizzato.
Al volante c’era un uomo di altezza media ed età sulla trentina. Il giovane ha atteso che il pensionato si fermasse e uscisse dall’abitacolo, poi si è avvicinato accusandolo di aver causato, poco prima, il fantomatico incidente in cui si era rotto lo specchietto.
Nell’avvicinarsi all’ignara vittima, ha anche rigato una portiera della vettura di quest’ultima, ma lo ha fatto in un punto che si trova molto più in basso rispetto a quello di un ipotetico (e mai avvenuto) contatto con lo specchietto retrovisore. Scoperto l’inganno, l’anziano gli ha detto di voler chiamare i carabinieri.
Il truffatore, che lo aveva pedinato fino a casa per cercare di raggirarlo e ha persino preso nota del numero civico, è scappato. Per paura di essere vittima di ulteriori tranelli o, peggio ancora, di furti, il pensionato ha raccontato tutto ai carabinieri.
[mic_sx]