L’assessorato alla Cultura di Lanciano celebrerà con una giornata di incontri, testimonianze di familiari, amici, docenti e ex alunni la memoria di uno dei più grandi intellettuali della città, il professor Benito Lanci, storico preside dell’Istituto Magistrale “Cesare de Titta”. Educatore, classicista, linguista, il professor Lanci è stato un autentico protagonista della vita scolastica, socio-educativa, culturale della città di Lanciano tra il 1970 e l’11 gennaio 1999, giorno della sua scomparsa.
Nel giorno della sua nascita, avvenuta il 23 marzo 1935, l’assessorato alla Cultura promuoverà una serie di incontri che inizieranno alle ore 10 nell’aula magna dell’Istituto “De Titta”, che Benito Lanci accompagnò in una straordinaria crescita di offerta formativa e di alunni. Nel pomeriggio, alle ore 17, appuntamento nella Casa di Conversazione con la proiezione di un docufilm e interventi di amici, familiari, docenti, alunni. A seguire, si svolgerà la cerimonia di intitolazione del Salone d’Onore a Benito Lanci con lo scoprimento della targa in suo onore.
“L’intenzione di intitolare un luogo simbolo della cultura lancianese come il Salone d’Onore della Casa di Conversazione, che da tre anni a questa parte ci piace definire la “casa della parola e della cultura” di Lanciano, nasce dalla precisa volontà di questa Amministrazione di onorare la memoria e lo straordinario contributo culturale, educativo, didattico che Benito Lanci ha assicurato a numerose generazioni di studenti, sia in qualità di docente che di preside. – commenta l’assessore alla Cultura, Marusca Miscia – La Casa di Conversazione è un luogo che abbiamo [mar_dx] inteso restituire alla comunità frentana e che vive tutto l’anno di iniziative culturali aperte alla città, come dimostrano le centinaia di eventi culturali gratuiti in questi 3 anni di attività con il successo delle Conversazioni del Venerdì. Abbiamo scelto di ricordare il prof. Benito Lanci nel giorno della sua nascita, avvenuta il 23 marzo 1935, – conclude – proprio a sottolineare l’accostamento con la primavera quale simbolo di rinascita culturale ogni qual volta ci si apre al confronto, al dialogo, all’accoglienza”.