Il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, e i “rappresentanti parlamentari e governativi” passino “dalle parole ai fatti” e salvino il Tribunale di Vasto dalla chiusura.
È l’appello di quattro noti avvocati, Giovanni Cerella, Raffaele Giacomucci, Arnaldo Tascione e Fiorenzo Cieri: “In linea con quanto sollecitato, in rappresentanza dell’avvocatura, dal Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Vasto, dal presidente Bruno Giangiacomo e dal procuratore della Repubblica, Giampiero Di Florio, da tutti coloro che, a più voci, hanno segnalato i gravissimi rischi per la sicurezza del territorio, invitiamo il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, ed i rappresentanti parlamentari e governativi ad assumere una posizione chiara e inequivoca sulle sorti e sulla promessa salvaguardia del Tribunale di Vasto”.
I quattro legali sottolineano “come, al di là della pur opportuna rivisitazione della riforma sulla geografia giudiziaria richiamata nel contratto di governo, il Tribunale di Vasto possegga tutti i requisiti che giustificano la sua permanenza, sussistendo a tal fine, così come previsto dalla normativa, tutti i parametri: la distanza eccessiva dalla sede accorpante”, ossia il Tribunale di Chieti, “le caratteristiche orografiche del proprio circondario, la pressante presenza di criminalità organizzata”.
Cerella, Giacomucci, Tascione e Cieri sollecitano il mondo politico: “È ora di passare dalle parole ai fatti”.
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