“C’è un dato incontrovertibile che emerge dalla lettura della nota del Ministero [LEGGI QUI] sulla pseudo pista ciclabile di via del Mare: gli assessori Giacinto Verna e Francesca Caporale hanno mentito ai cittadini sui contenuti dell’incontro dello scorso 8 febbraio e per questo, insieme al sindaco Mario Pupillo, dovrebbero avere il coraggio di dimettersi e andare a casa”.
Tonia Paolucci, capogruppo di Libertà in Azione al consiglio comunale di Lanciano e da sempre critica sul progetto voluto dall’amministrazione di centrosinistra, torna a chiedere le dimissioni del primo cittadino.
“La nota del Ministero – spiega la Paolucci – specifica che l’8 febbraio scorso a Roma si è parlato della pista ciclabile, al contrario di quanto sostenuto da Verna e dalla Caporale, che invece avevano detto che si era discusso solo di Ztl. E già il 21 febbraio successivo il provveditorato interregionale alle opere pubbliche aveva intimato al Comune di Lanciano di adottare con estrema urgenza tutti i provvedimenti necessari ad eliminare le situazioni di pericolo evidenziate sul tracciato in diversi esposti e note. Ovviamente Pupillo e i suoi si sono ben guardati dal rendere pubbliche queste comunicazioni, ma guarda caso il giorno dopo, 22 febbraio, è stata firmata l’ordinanza di chiusura della pista per consentire i lavori di messa in sicurezza. Una serie di bugie, quindi, perpetrate solo per difendere un’opera che è palesemente pericolosa”.
Per la capogruppo sarà impossibile superare quanto prevede la normativa vigente in materia e in particolare quanto stabilito dai commi 2 e 4 dell’articolo 6 del DM 557 del 30 novembre 1999.
Il comma 2 recita testualmente: la pista ciclabile può essere realizzata: a) in sede propria, ad unico o doppio senso di marcia, qualora la sua sede sia fisicamente separata da quella relativa ai veicoli a motore ed ai pedoni, attraverso idonei spartitraffico longitudinali fisicamente invalicabili; b) su corsia riservata, ricavata dalla carreggiata stradale, ad unico senso di marcia, concorde a quello della contigua corsia destinata ai veicoli a motore ed ubicata di norma in destra rispetto a quest’ultima corsia, qualora l’elemento di separazione sia costituito essenzialmente da striscia di delimitazione longitudinale o da delimitatori di corsia; c) su corsia riservata, ricavata dal marciapiede, ad unico o doppio senso di marcia, qualora l’ampiezza ne consenta la realizzazione senza pregiudizio per la circolazione dei [mar_dx] pedoni e sia ubicata sul lato adiacente alla carreggiata stradale.
Il comma 4, invece, prevede che salvo casi particolari, per i quali occorre fornire specifica dimostrazione di validità tecnica della loro adozione ai fini della sicurezza stradale, specialmente con riferimento alla conflittualità su aree di intersezione, non è consentita la realizzazione di piste ciclabili a doppio senso di marcia con corsie ubicate entrambe sullo stesso lato della piattaforma stradale.
“Pupillo aveva detto che spettava ai tecnici dire se la pista era sicura o meno – conclude la Paolucci – ora i tecnici, sia del ministero che del provveditorato, si sono espressi e al nostro sindaco non resta che prendere una ruspa, cancellare quell’opera e subito dopo dimettersi. Punto”.
Intanto l’assessore Giacinto Verna, a seguito della lettera del Ministero, ha convocato i giornalisti per una conferenza stampa, proprio sulla ciclabile di via del Mare, oggi pomeriggio, alle 15.