“In una mia interrogazione al ministro Bonafede, ho messo in fila fatti e dati che descrivono la situazione del Tribunale di Vasto, proponendo possibili soluzioni strutturali e definitive”. Lo afferma Gianluca Castaldi, senatore del Movimento 5 Stelle.
“Con un emendamento alla legge di bilancio, abbiamo preso il tempo necessario per risolvere il problema, rimandando la chiusura al 2021. Allora tirammo un sospiro di sollievo: altrove, in Italia, Tribunali minori come quello di Vasto avevano già chiuso. Ma questo naturalmente non basta.
Ho evidenziato l’importanza di conservare un presidio di legalità nella zona di Vasto basandomi non su opinioni, ma su fatti. Nella nostra città, purtroppo, è sempre più concreto il rischio di infiltrazioni della criminalità organizzata. Oltre a questo, il lavoro per il Tribunale di Vasto di certo non manca, penso ad esempio agli incrementi percentuali della pendenza nel settore lavoro del +31,21%: credo pertanto che abbia senso valutare un ripensamento sulla chiusura di un tribunale che ha queste dimensioni e con pendenze da affrontare in aumento… non sarebbe forse più opportuno, invece, potenziarlo?
Per farlo, però, bisogna cancellare in modo definitivo quanto disposto dal decreto del governo Monti, visto che il pericolo di chiudere a breve impedisce di pianificare l’assunzione di una forza lavoro stabile. Il nostro territorio non può restare scoperto, le sue tante criticità avrebbero bisogno di un tribunale in loco e nel pieno delle sue funzioni:
per questo ho proposto al ministro Bonafede, fra le possibili soluzioni, anche l’accorpamento funzionale dei tribunali di Vasto e Lanciano, visto che non è ragionevole far gestire tutto il nostro fabbisogno di legalità dal tribunale di Chieti.
In questa direzione sono certo di un impegno del Ministro per trovare soluzioni, in deroga e con norme primarie, all’acclarato fabbisogno di personale, anche con provvedimenti d’urgenza (per superare i vincoli di destinazione del contratto pubblico ed i rilievi della Corte dei Conti).
Non sarà facile trovare soluzioni agli enormi danni prodotti dalle inopportune decisioni del governo Monti: ma vie di uscita si possono trovare, anche nei presidi giudiziari del basso Abruzzo”.
[mic_dx] L’ORDINE DEGLI AVVOCATI: “LO SCIOPERO SI FA” – “La giornata di astensione prevista per il 18 marzo e il contestuale svolgimento dell’assemblea del Foro di Vasto aperta ai magistrati, ai parlamentari nazionali e regionali, al presidente Marsilio e ai sindaci del circondario del Tribunale, avrà certamente luogo così come previsto”. Lo ribadisce in un comunicato il presidente dell’Ordine degli avvocati, Vittorio Melone.
“Occorre infatti inviare un segnale chiaro alla politica affinché possa prendere una posizione non solo riguardo alla norma necessaria per il ripristino delle adeguate unità di personale amministrativo, che va calendarizzata in Parlamento, ma anche circa il futuro della sede giudiziaria di Vasto; su questo tema, infatti, la politica è chiamata a decidere al più presto e non nel 2021, anche perché tra 15 mesi la Procura deve sapere in quale sede giudiziaria dovrà calendarizzare i processi.
Confidiamo nella partecipazione ai lavori dell’assemblea da parte di tutti i soggetti politici ed istituzionali coinvolti, poiché il problema della salvaguardia del Tribunale di Vasto e del suo regolare funzionamento è tema posto all’opinione pubblica in particolar modo dagli avvocati, in quanto osservatori privilegiati, ma afferisce agli interessi di tutti i cittadini”.