Vasto e Lanciano resteranno unite nella difesa dei loro Tribunali. Rimane in piedi la proposta di fusione, mantenendo le due sedi giudiziarie, ma con funzioni distinte.
A tre giorni dall’incontro al Ministero, dove si discuterà dell’ormai drammatica carenza di personale amministrativo cghe affligge il palazzo di giustizia di Vasto, nella sala consiliare del municipio di Lanciano il progetto unitario viene rilanciato dai sindaci delle due città, Mario Pupillo e Francesco Menna, e dalla presidente dell’Ordine degli avvocati di Lanciano, Silvana Vassalli, delegata a rappresentare, nella circostanza, anche i colleghi di Vasto.
“Andiamo avanti – sottolinea Pupillo – in sintonia, anche se tutte le altre iniziative sul territorio sono benvenute. Attendiamo la convocazione del ministero dove è stato depositato il lavoro svolto dalla Commissione regionale per tutelare i Tribunali minori, compresi quelli di Avezzano e Sulmona. Anche al nuovo governo regionale chiediamo di riaprire il discorso”.
Il primo incontro con i dirigenti del dicastero di via Arenula riguarderà solo il Tribunale di Vasto e riguarderà esclusivamente la mancanza di impiegati col conseguente rischio di paralisi dell’attività per una sede giudiziaria la cui attività, come quelle di Lanciano, Avezzano e Sulmona, è stata prorogata fino a settembre del 2021. Nel frattempo, il ministro Alfonso Bonafede dovrà decidere, insieme al Governo nazionale, quale destino dare ai quattro Tribunali su cui pende la spada di Damocle della chiusura.
Secondo Menna, “va dato ascolto ai cittadini dei comprensori di Lanciano e Vasto. Il Governo deve ascoltare la nostra voce e accettare il lavoro chiaro fatto insieme ai due Ordini forensi”.