Un Consiglio comunale per “discutere, con la massima trasparenza, della gestione del Teatro Rossetti, dei concordi ad hoc indetti dal Comune di Vasto e delle gravi scelte fatte dal primo cittadino”.
Ne chiederanno la convocazione Vincenzo Suriani e Francesco Prospero, consiglieri comunali di Fratelli d’Italia.
“Rimaniamo basiti – scrivono in una nora – di fronte alla decisione del sindaco Francesco Menna di ricorrere al Consiglio di Stato, dopo il pesante rovescio giudiziario subito dal Tar di Pescara, che ha costretto il Comune di Vasto a bandire un nuovo concorso per la direzione artistica del Nuovo Polo Culturale”.
“Avevamo all’epoca, insieme ad altri consiglieri di minoranza, sottolineato i limiti e le incongruenze di un bando di concorso caotico e opaco, di fronte al quale il Tar ha espresso un giudizio lapidario, a seguito del ricorso del candidato escluso, Ungureanu. Il sindaco Menna, invece di indire un nuovo bando di concorso che avrebbe visto contrapposti i tre partecipanti del bando originario e cioè il maestro Bellafronte, risultato poi vincitore, il maestro Ungureanu e il maestro Quadrini, ha deciso di incaricare l’avvocatura comunale per cercare – sostengono Suriani e Prospero – di ribaltare la frittata, scaricando poi la volontà di fare questo ricorso proprio sull’avvocatura comunale che, come è noto, è un organo a staff del sindaco che non può decidere autonomamente quando intervenire, ma che ha bisogno di un mandato da parte di Francesco Menna”.
“Due considerazioni vanno fatte: la prima è che se davvero non c’era nulla di sbagliato nella prima selezione per il direttore artistico, la ripetizione della stessa avrebbe portato allo stesso risultato, senza necessità di ricorrere al Consiglio di Stato. La seconda considerazione è che il sindaco Menna, senza nemmeno il parere della Giunta, ha ordinato all’avvocatura di ricorrere, esponendo il Comune a sostanziose spese legali in caso di soccombenza. Spese a tre o quattro zeri – attaccano i rappresentanti di FdI – che non pagherà certo Menna, ma che verranno scaricate, come sempre avviene, sulle spalle dei cittadini vastesi”.
Secondo Davide D’Alessandro, “l’amministrazione Menna scappa. Scappa dalle responsabilità politiche e amministrative, continua a mortificare i cittadini che nel 2016 l’hanno premiata, fatica a rispettare persino una sentenza del Tar, non risponde alle interrogazioni dei Consiglieri ostacolando il loro lavoro. Quella mia, sul Teatro Rossetti, datata 6 dicembre 2018 non ha trovato risposta neppure durante il Consiglio” della scorsa settimana. “Il sindaco ha risposto sulle rotatorie intelligenti o stupide, che dir si voglia, sull’aria pulita o sporca, che dir si voglia, ma sul Teatro Rossetti si è guardato bene dall’aprire bocca. È rimasto muto perché, dopo la sentenza del Tar dell’11 gennaio scorso, non è riuscito neanche a togliere dal sito dello stesso Teatro le notizie biografiche dell’ex direttore. Già, perché Bellafronte non si tocca. Anzi, si presenta anche un ricorso al Consiglio di Stato con la speranza di sconfessare il Tar e rimetterlo in sella. Poco conta se sono tutti i cittadini vastesi a pagarne le spese. Poco conta se, in attesa del Consiglio di Stato, si è costretti a dare vita a un nuovo Bando andando incontro a un pastrocchio senza precedenti. Si rifà una nuova gara tra Bellafronte, Quadrini e Ungureanu e si attende la rivincita presso il Consiglio di Stato. La precedente amministrazione, quella di Lapenna, si trovò in una situazione simile. Vinse Eerola, Bellafronte fece ricorso e Lapenna attese il verdetto del Tar senza fare il contratto ad Eerola. Non solo. Bellafronte fu riammesso, ma Lapenna non fece ricorso al Consiglio di Stato. Il ricorrente, dopotutto, era Bellafronte e non Ungureanu”.