Richieste di rinforzi dell’organico cadute nel vuoto, difficoltà comunicative con la dirigenza e criticità nella gestione del servizio del personale. Sono alcuni dei motivi che hanno portato le segreterie sindacali della polizia penitenziaria della casa circondariale di Vasto (Sappe, Osapp, Uilpa, Fns Cisl, Uspp e Cnpp) a proclamare lo stato d’agitazione.
“A nostro avviso – scrivono le organizzazioni sindacali – la causa di tale disastro è da ricondursi alla totale assenza di prese di posizione sia del Prap (provveditorato dell’Amministrazione penitenziaria) che del Dap (dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria) quali organi di controllo e garanzia che, al contrario, con tale atteggiamento stanno trasformando poco a poco una piccola realtà di ordinaria gestione in un presidio di anarchia e lassismo a discapito dei lavoratori che quotidianamente con spirito di sacrificio e abnegazione svolgono in silenzio il proprio dovere”.
[ant_dx]Le criticità principali secondo i sindacati sono: “richiesta di rinforzo del contingente di polizia penitenziaria al fine di poter garantire al meglio il benessere di base dei lavoratori anche in virtù dei maggiori carichi di lavoro; assenza di idonea dialettica sindacale con la locale dirigenza che oramai si perpetua da anni; anomala gestione del servizio del personale di polizia penitenziaria; inerzia e disinteresse da parte degli uffici superiori (provveditore e dipartimento) volta a chiarire la doppia figura dell’attuale comandante del reparto che, rivestendo anche l’incarico di delegato sindacale, probabilmente preclude le normali e regolari attività di interesse del personale di polizia penitenziaria in contrapposizione al CC.N.L., AQN e PIR.”.
I sindacati, infine, annunciano che in assenza di misure migliorative, “sarà convocata un’assemblea con i dipendenti attraverso la quale saranno definiti e individuati i tempi, per le future iniziative di protesta”.