Il vento forte dei giorni scorsi ha aumentato la sporcizia. Non solo. Nel buio e nel deserto del degrado, ladri e rapinatori si nascondono per sbucare al momento propizio per i loro raid. L’ex stazione ferroviaria di Vasto Marina è diventata un luogo pericoloso.
DEGRADO – Il parcheggio è pieno di rami spezzati dalle raffiche di vento. Ma è anche disseminato d’immondizia di cui, settimana dopo settimana, si sbarazzano troppe persone che non ne vogliono sapere di fare la raccolta differenziata. L’abbandono di rifiuti si è intensificato negli ultimi giorni, dopo la rimozione dei bidoni della spazzatura di piazza Fiume, sul lato opposto del vecchio scalo ferroviario.
L’antica stazione potrebbe simboleggiare la storia dei trasporti in questa area geografica: inaugurata nel 1862, chiusa nel 1988 (quando fu aperta, 3 chilometri e mezzo più a sud, la stazione di Vasto-San Salvo) fu definitivamente abbandonata nell’estate del 2005, quando passò l’ultimo treno, un regionale, in concomitanza con l’apertura nei due sensi di marcia della galleria da circa 7 chilometri che si snoda nel sottosuolo della città. Invece, è un rudere malsano.
Dal 2008, una volta eliminati i binari di transito e di sosta dei convogli, il piazzale viene usato come parcheggio da circa 700 posti. Ora, a seguito dell’annuncio (non il primo) dei mesi scorsi, pare che qui, dopo anni di attesa, debba arrivare entro l’estate la Via Verde della Costa dei Trabocchi, la pista ciclopedonale lunga 42 chilometri da Ortona a Vasto Marina, da ricongiungere alla ciclabile già esistente, la Vasto-San Salvo.
RIFUGIO DEI LADRI – Nel buio della notte, l’area di risulta diventa comodo nascondiglio per ladri e rapinatori. È successo nei mesi scorsi, quando bande di rapinatori si sono appostare lì dentro per aspettare il momento propizio per assaltare, in una Vasto Marina da troppi anni semideserta nei mesi freddi, il 23 novembre il bar Ferrari, e una donna che rientrava a casa il 28 dicembre.
Nelle scorse settimane, nel mirino degli ignoti è entrata anche la chiesa di Stella Maris: “I ladri – racconta a Zonalocale il parroco, padre Luigi Stivaletta – sono entrati dalla ex stazione, bucando la rete di recinzione della villa di fianco alla chiesa per poi scavalcare il muro del giardino di Stella Maris. Da lì hanno provato a forzare il portoncino sul lato del giardino, ma è scattato l’allarme e sono scappati. Non avrebbero trovato nulla. Qui non ci sono soldi”, scandisce padre Luigi, che ricorda come, proprio sul retro del tempio dedicato alla Vergine, esista un terrapieno che continua a cedere, provocando la caduta di pezzi della vecchia staccionata ferroviaria in cemento e del muro di cinta del giardino della chiesa. Quest’ultimo è contiguo a via Zara. Per questo, dal 2015, è stato disposto un restringimento di carreggiata. Le aree di risulta non sono più delle Fs, che le hanno cedute alla Provincia per consentire la costruzione della Via Verde. Ma la ciclovia (quando arriverà) rischia di passare in mezzo al degrado.