“Non chiederemo il dissesto del Comune perché siamo responsabili, ma le casse dell’ente sono vuote”. È l’accusa mossa stamattina dai consiglieri di opposizione del Partito Democratico e di San Salvo Democratica rispettivamente Gennaro Luciano, Giovanni Mariotti e Marika Bolognese. Il tema è quello dell’anticipazione di liquidità dalla “Cassa depositi e prestiti” per oltre 450mila euro votato giovedì scorso in consiglio comunale per pagare i debiti accertati al 31 dicembre 2018.
Gli stessi membri dell’assise civica che oggi hanno tenuto la conferenza stampa hanno disertato l’ultimo consiglio comunale per due motivi principali: documenti ritenuti insufficienti e convocazione urgente giudicata non non necessaria.
“Il Comune non ha più una lira – ha esordito Luciano – perché questi soldi non servono per investimenti, ma per pagare debiti dell’anno scorso. Significa che per i cittadini di San Salvo ci sarà anche l’onere degli interessi dello 0,98%”.
Entrando nel dettaglio delle rimostranze dei consiglieri, la prima è l’insufficienza dei documenti ricevuti prima del consiglio comunale. “Ci hanno fatto pervenire solo la normativa di riferimento per l’anticipazione di liquidità – ha detto la Bolognese – e un elenco di debiti da saldare indecifrabile senza un accesso agli atti per il quale non avremmo comunque avuto tempo considerata la convocazione per il giorno dopo. Perché questa convocazione d’urgenza se il limite massimo per l’anticipazione era il 28 febbraio?”. Il riferimento è anche al Comune di Vasto dove il consiglio comunale su questo argomento è stato convocato proprio per l’ultimo giorno del mese.
“Noi i documenti li vogliamo studiare, ma li dobbiamo avere”.
Per adesso, quindi, l’argomento resta sul livello della schermaglia politica senza eventuali comunicazioni a organi superiori.