“Un’altra perla, l’ennesima, che la disastrosa amministrazione del sindaco Mario Pupillo regala ai cittadini lancianesi: un debito, (naturalmente fuori bilancio) di 200mila euro che le casse comunali dovranno sostenere per la sentenza sfavorevole sul caso dei mezzi della nettezza urbana che, secondo il primo cittadino, sarebbero stati danneggiati dal precedente gestore del servizio”.
I gruppi consiliari di opposizione in consiglio comunale lanciano durissime accuse a Pupillo e alla sua maggioranza per come è stato gestito tutto il contenzioso seguito alla revoca dell’affidamento del servizio di igiene urbana alla Rieco. “Nel 2015 – ricordano i rappresentanti della minoranza consiliare – il sindaco mostrò pubblicamente alcune fotografie che, a suo dire, documentavano lo stato in cui la società aveva riconsegnato i mezzi, di proprietà comunale, che non potevano quindi essere trasferiti al nuovo gestore che aveva vinto il ricorso sull’aggiudicazione dell’appalto. Per quei presunti danni, mai certificati da perizie tecniche, il Comune decise di non pagare alcune fatture alla società. Il tribunale, però, ha dato ragione alla Rieco e ora ci troviamo con altri 200mila euro da pagare, che si aggiungono alle altre centinaia di migliaia di euro di debiti fuori bilancio legati, ad esempio, alle cartelle esattoriali errate o alle multe annullate della Ztl”.
Per la minoranza è arrivato il momento che Pupillo e i suoi prendano atto del fallimento totale della loro amministrazione, che ha esposto le casse municipali a un salasso che potrebbe avere pesantissime conseguenze per gli equilibri finanziari presenti e futuri dell’ente.
“Cosa ancora deve accadere – si chiedono ancora i gruppi – affinché questo sindaco comprenda che il suo tempo è finito e che è arrivato il momento di farsi da parte? Grazie a lui e ai suoi padrini politici del centrosinistra che fino a qualche giorno guidavano la Regione, ci ritroviamo con una città devastata, con un ospedale ridotto ai minimi termini, una viabilità disastrata che contribuisce a isolarci dal territorio, opere inutili come la pista ciclabile di via del Mare, istituzioni culturali sull’orlo della chiusura. Davvero non è ancora abbastanza per decidere di tornarsene a casa?”.