Mancano ancora più di due anni alle prossime amministrative ma da dopo le elezioni regionali dello scorso 10 febbraio, in città, il dibattito politico sul dopo Pupillo è già aperto.
Ad aprire le danze e a mettere sul tavolo un proprio ipotetico candidato è stata la Lega, vincitrice di questa tornata elettorale, in Regione così come a Lanciano. Il movimento che fa capo a Matteo Salvini ha infatti prima chiesto al vicesindaco Giacinto Verna di staccare la spina a questa amministrazione “in quanto spaccata, divisa e fortemente impopolare” e poi, per bocca del coordinatore cittadino Fausto Memmo, ha affermato di avere già un “proprio candidato sindaco e un programma politico ed amministrativo nuovo, efficace, concreto e nell’esclusivo interesse di Lanciano e dei lancianesi”.
E se il candidato sindaco leghista non è ancora stato ufficialmente reso noto, sono diversi i nomi dei papabili che circolano negli ambienti politici frentani. Il primo è quello del coordinatore, l’imprenditore Fausto Memmo. Sarebbero poi in odore di candidatura anche gli avvocati Rocky Mariano e Danilo Ranieri, impegnati nella campagna elettorale con Nico Campitelli, ma entrambi alla prima esperienza politica diretta.
Ci sarebbe però chi, d’altro canto, afferma che questa spinta in avanti del Carroccio sarebbe solo un modo per scaldare i motori e sondare le reazioni cittadine, capire gli umori della piazza, in largo anticipo, ma un vero nome pronto non ci sarebbe ancora.
Nel frattempo ci sarebbe però già un po’ di maretta all’interno dello stesso partito di Salvini dove, subito dopo le regionali, sarebbero saltati alcuni equilibri interni e lo scatto in avanti di alcuni non è andato giù ad altri.
Quel che è certo è che al 2021 manca ancora tanto tempo e fino ad allora i giochi di potere, poltrone ed accordi saranno ancora molti, anche in vista di una possibile grande coalizione del centrodestra da contrapporre all’attuale amministrazione uscente.