Il 16 luglio il gup deciderà se devono essere processate le 24 persone coinvolte nell’inchiesta sulla tragedia dell’Hotel Rigopiano.
È fissata, infatti, per quella data l’udienza preliminare sulla valanga che, il 18 gennaio 2017, travolse il resort di Farindola, causando la morte di 29 persone. Al termine delle indagini, il procuratore capo di Pescara, Massimiliano Serpi, e il sostituto procuratore Andrea Papalia hanno chiesto il rinvio a giudizio dei 24 indagati, tra cui l’ex prefetto di Pescara, Francesco Provolo, l’ex presidente della Provincia, Antonio Di Marco, il sindaco di Farindola, Ilario Lacchetta, e la società Gran Sasso Resort & Spa.
Sono accusati, a vario titolo, di omicidio colposo, lesioni colpose, crollo di costruzioni o altri disastri colposi, abuso d’ufficio e falso ideologico.
Un secondo filone d’inchiesta riguarda 7 indagati: i magistrati vogliono chiarire perché sia stata cancellata, dal brogliaccio delle chiamate, la telefonata fatta alle 11.38 da un cameriere dell’albergo, Gabriele D’Angelo, al Centro coordinamento soccorsi.
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