La sua presenza in lista, insieme a quella di Marianna Scoccia, ha provocato la frattura tra Marco Marsilio – eletto presidente della Regione Abruzzo – e la lista Dc-Udc-Idea, al momento tenuta fuori dalla maggioranza. Ma Mario Olivieri, consigliere regionale uscente e candidato nella lista di centrodestra, ha comunque portato avanti la sua campagna elettorale, risultando primo degli eletti nella sua lista in provincia di Chieti. “Il risultato finale delle mie decisioni e delle mie scelte amministrative è stato apprezzabile, con oltre 1047 preferenze raccolte nella Democrazia Cristiana, che mi ha voluto accogliere nella sua lista e che mi ha visto terminare al primo posto, nella Circoscrizione Elettorale della Provincia di Chieti. Il consenso che ho conseguito, inferiore alle mie aspettative, non è stato però sufficiente a permettere la mia rielezione al Consiglio Regionale.
Peccato. Perchè avevo molte iniziative da completare nell’interesse esclusivo della gente di Vasto, della Provincia di Chieti e delle zone interne dell’Abruzzo: molte cose da fare, più e meglio di quanto sia riuscito a realizzare nella scorsa legislatura, dove sono stato trattato dal centrosinistra non da alleato capace, ma come un nemico da sopportare e da usare. Sono stato comunque sempre coerente e disponibile verso i cittadini”.
[ads_dx]Olvieri, nella sua lettera aperta, prosegue nell’analisi del voto ricordando la sua posizione critica a più riprese nei confronti della giunta D’Alfonso. “Ho tentato di ribellarmi al malgoverno ed alla decadenza e mi sono battuto per una di Sanità Pubblica equa e solidale, per una agricoltura produttiva ed al riparo dagli animali pericolosi che infestano le nostre campagne, per dei servizi in materia idrica e di smaltimento rifiuti più efficienti e trasparenti, per una viabilità funzionale ed adeguata e per la sicurezza dei cittadini.
Ho accolto, ovviamente, la proposta che mi è stata offerta dalla Democrazia Cristiana, la casa del mio originario impegno in politica prima della mia svolta civica, e sono restato in campo sia per confrontarmi con gli elettori di centrodestra, ma anche per contrastare ed impedire che chi aveva penalizzato gli abruzzesi, avesse potuto continuare a farlo. Non dico che mi aspettavo un tappeto di fiori e gli applausi dei nuovi alleati, ma non nego che aver trovato dei veti e delle perplessità da parte di quelli per cui chiedevo i voti, ha reso difficile questo ultimo periodo e reso meno incisiva la mia proposta. Pazienza. Prendo atto che non sono stato compreso, nemmeno da molti amici che avrebbero potuto starmi vicino, ma che si sono voluti differenziare o astenere. Pazienza. Voglio bene a tutti.
Di certo non potrò mai lamentarmi per aver portato avanti, con tutto me stesso, con il massimo impegno e con il sacrificio della mia famiglia, una esperienza di servizio e di rappresentanza prestigiosi: sono restato umile e presente. Ma Voi sapete che io non ho mai vissuto di politica e che, da oggi, tirate le somme ed esaminato un consuntivo che mi auguro sia stato ritenuto positivo circa il disbrigo degli obblighi che ho assunto negli anni con gli amici e con gli elettori, tornerò a dedicarmi alla mia professione ed alla mia passione per la coltivazione della terra e per la cura degli animali. Ciò non prevede, però, che la mia passione per la politica si spenga, o che io sparisca o che neghi il mio contributo di idee e di azione per miglioramento del bene comune, a quanti ne avranno bisogno.
Ma fin da ora riacquisto, senza rancore alcuno, la gradita dimensione del cittadino e dell’uomo libero, nel pensiero e nella azione, che i miei impegni istituzionali e morali, avevano comunque fortemente condizionato. Grazie a tutti voi”.