Devono essere processati i tre indagati per la rapina alle Poste di Monteodorisio. Lo ha deciso oggi pomeriggio il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Vasto, Italo Radoccia, accogliendo la richiesta di rinvio a giudizio formulata dal pm, Gabriella De Lucia.
I fatti risalgono al 3 marzo 2017. Quella mattina, quando le 8 erano trascorse da pochi minuti, un uomo col volto coperto entrò nell’ufficio postale di via Monaco e si fece consegnare il denaro della cassaforte dal responsabile della filiale, minacciato con una pistola. Il colpo fu compiuto nei primi giorni del mese, quando in cassa c’erano i soldi destinati al pagamento delle pensioni. Ingente il bottino: 65mila euro.
Le indagini, eseguite dai carabinieri, hanno portato all’individuazione di tre presunti responsabili del colpo. Tre giovani di cui non sono state rese note le generalità perché indagati a piede libero.
Oggi l’udienza preliminare, in cui gli avvocati Francesco Bitritto, Raffaele Giacomucci, Guido Giangiacomo e Gabriele D’Ugo si sono opposti al rinvio a giudizio. Attorno alle 17, la decisione del gup, che accolto la richiesta della pubblica accusa.
Il processo, che inizierà il 7 maggio, si svolgerà dinanzi al Tribunale collegiale. Le accuse: rapina, ricettazione e riciclaggio.
“Il dibattimento – commenta l’avvocato Bitritto, che difende uno dei tre imputati – renderà più facile la dimostrazione dell’estraneità del mio assistito ai fatti che gli vengono contestati”.
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Devono essere processati i tre indagati per la rapina alle Poste di Monteodorisio. Lo ha deciso oggi pomeriggio il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Vasto, Italo Radoccia, accogliendo la richiesta di rinvio a giudizio formulata dal pm, Gabriella De Lucia.
I fatti risalgono al 3 marzo 2017. Quella mattina, quando le 8 erano trascorse da pochi minuti, un uomo col volto coperto entrò nell’ufficio postale di via Monaco e si fece consegnare il denaro della cassaforte dal responsabile della filiale, minacciato con una pistola. Il colpo fu compiuto nei primi giorni del mese, quando in cassa c’erano i soldi destinati al pagamento delle pensioni. Ingente il bottino: 65mila euro.
Le indagini, eseguite dai carabinieri, hanno portato all’individuazione di tre presunti responsabili del colpo. Tre giovani di cui non sono state rese note le generalità perché indagati a piede libero.
Oggi l’udienza preliminare, in cui gli avvocati Francesco Bitritto, Raffaele Giacomucci, Guido Giangiacomo e Gabriele D’Ugo si sono opposti al rinvio a giudizio. Attorno alle 17, la decisione del gup, che accolto la richiesta della pubblica accusa.
Il processo, che inizierà il 7 maggio, si svolgerà dinanzi al Tribunale collegiale. Le accuse: rapina, ricettazione e riciclaggio.
“Il dibattimento – commenta l’avvocato Bitritto, che difende uno dei tre imputati – renderà più facile la dimostrazione dell’estraneità del mio assistito ai fatti che gli vengono contestati”.
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