In questa settimana si svolgono nella concattedrale di San Giuseppe le celebrazioni in onore della Madonna di Lourdes [LEGGI]. Pubblichiamo questa storia che i protagonisti hanno voluto condividere con i lettori di Zonalocale.
Era l’anno 1988. Facevo volontariato nel gruppo giovani UNITALSI (Unione Nazionale Italiana Trasporto e Assistenza Ammalati Santuari Nazionali ed Internazionali). In uno dei nostri incontri conviviali che organizzavamo per gli ammalati, conobbi una ragazza di nome Conny, di soli 28 anni. Una grave malattia le aveva da poco paralizzato le gambe, costringendola a vivere su una sedia a rotelle. Presi a cuore la sua situazione e la invitai a venire con me a Lourdes con il treno bianco nell’agosto dello stesso anno. Chiamasi treno bianco perché è un treno esclusivamente riservato agli ammalati che, per la regione Abruzzo, parte da Pescara diretto a Lourdes. Durante il viaggio durato 22 ore Conny pianse in continuazione.
Arrivati a Lourdes, la portai sempre con me, accompagnandola alle toccanti processioni eucaristica e mariana, le bagnai tantissime volte le gambe con l’acqua santa, le feci fare il bagno nell’acqua santa.
Una sera verso le ore 22.00 eravamo da soli sotto la grotta esattamente ai piedi della Madonna. In quel momento con le lacrime agli occhi le dissi: “Conny ti auguro che la Madonna ti conceda la grazia dell’uso delle gambe, ma nello stesso momento non voglio illuderti perché non sappiamo i progetti divini su ognuno di noi. La Madonna potrebbe anche solo concederti la grazia dell’accettazione e della forza”.
[ads_dx]Ritornammo a Vasto e Conny era un po’ piu’ serena.
A fine anno organizzai un veglione molto particolare, con tutti gli ammalati e Conny era l’invitata speciale. Proprio quella sera, Conny mi prese in disparte e mi disse: “Roby ricordi le parole che mi dissi sotto la Grotta a Lourdes? Bhe, sono serena. Il miracolo l’ho ricevuto. Ho accettato la mia malattia e sono forte“. Scoppiai in un pianto di gioia. Oggi Conny è una donna forte, sempre ben curata. Vive sola in sedia a rotelle e ha fatto della sua passione una fonte di soddisfazione. Prepara ottimi dolci per vari eventi, matrimoni, comunioni, compleanni, lauree.
E’ una persona che aiuta molto il prossimo.
Ho scritto questa testimonianza perché i miracoli esistono, sta a noi saperli riconoscere. Questa testimonianza vuole essere anche un invito a tutti coloro che stanno lottando con una malattia a non abbattersi mai, di avere tanta fede perché dopo ogni temporale c’è sempre il sereno.
Roberto Colanzi