Le elezioni regionali abruzzesi hanno una portata nazionale e continentale. A dare all’appuntamento di domenica 10 febbraio un significato politico che va ben oltre i confini della regione è Matteo Salvini, secondo cui “il voto dell’Abruzzo farà parlarte tutta Italia e tutta Europa”.
Il vice premier lo dichiara a Bussi, durante uno degli appuntamenti di questi ultimi due giorni di campagna elettorale: “Un terzo degli abruzzesi, un terzo dei pescaresi non andrà a votare perché tanto vince la Lega, perché vado a sciare, perché vado in azienda. Ma ogni singolo voto domenica fa la differenza”.
Dal fronte opposto, Giovanni Legnini attacca il centrodestra: “Perchè – dice il leader del centrosinistra – avete scelto un candidato non abruzzese? Perchè avete barattato interessi su un tavolo di scambio con altre pedine? Noi in Abruzzo diciamo che Marsilio è una fregatura, a Roma si direbbe ‘è na sola’”.
Secondo l’ex vice presidente del Csm, “la destra in Abruzzo per queste regionali è pubblicità ingannevole: è noto che Marsilio è un dipendente della destra romana”, mentre la candidata del Movimento 5 Stelle, Sara Marcozzi, “dipende da chi a Roma confeziona i messaggi propagandistici dei Cinque Stelle da 10 anni. E, ora che sono al Governo ovunque – attacca Legnini – collezionano fallimenti”.
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