“Adesso c’è la conferma, la proroga fatta al direttore generale Flacco è illegittima, bisogna annullarla e di conseguenza riflettere attentamente sull’ ipotesi di abrogare tutti i provvedimenti adottati dalla Direzione sanitaria di Lanciano-Vasto-Chieti prima di incorrere in un danno erariale senza precedenti”. Lo afferma il consigliere regionale Mauro Febbo (Forza Italia).
“A seguito di una diffida depositata da alcuni primari della Asl – scrive Febbo in una nota – lo stesso direttore del Dipartimento Sanità della Regione Abruzzo Angelo Muraglia ha provveduto a scrivere all’Avvocatura spiegando come la Regione non avrebbe potuto allungare il contratto del manager di Chieti fino al 15 marzo 2019, al contrario di quanto deciso invece dall’assessore alla Sanità Silvio Paolucci.
Questa proroga,– afferma l’esponente del centrodestra – che da subito ho definito illegittima segnalandola alle autorità competenti, come ribadito tra l’altro anche da una nota del Ministero della Salute, conferma come le decisioni adottate e deliberate da Flacco dal 20 dicembre 2018 ad oggi potrebbero essere tutte annullabili perché viziate. Mi riferisco in primis alle recenti modifiche dell’Atto aziendale (peraltro ne sono state fatte ben quattro in un solo anno) che evidentemente sono tutte di chiaro stampo elettorale come la promessa degli ospedali di aree disagiate di Atessa e Guardiagrele, non supportate da riscontro del Tavolo di monitoraggio tenutosi nel lontano 15 novembre e il cui verbale ‘stranamente’ ad oggi non è ancora disponibile, come avevo già denunciato in occasione del rientro trionfale di Paolucci da Roma. Non solo, sempre nell’ultima versione dell’Atto aziendale, delibera numero 1498, si apportano modifiche sostanziali alle strutture operative che passano da Uos a Uosd e viceversa da Uosd a Uoc senza una minima motivazione se non quella – sostiene Febbo – di assegnazione di posti ad personam. Peraltro, lo stesso direttore regionale Muraglia aveva diffidato dal dare esecuzione ad un atto non ratificato dalla Giunta, quindi ‘carta straccia’”.