Quarant’anni fa moriva Giuseppe Spataro, politico e uomo di cultura italiano, nato a Vasto il 12 giugno 1897. Spataro è stato uno dei protagonisti delle vicende del nostro Paese, nel corso della seconda guerra mondiale e negli anni del secondo dopoguerra, quando ha contribuito alla rinascita dell’Italia e in particolare del sud. Vicesegretario della DC con don Sturzo (1921-23), poi rieletto con De Gasperi fino allo scioglimento del partito nel 1926. Il 28 luglio 1943 nella sua casa di Roma venne costituito il Coordinamento nazionale delle Correnti Antifasciste, che poi divenne Comitato Centrale di Liberazione Nazionale. E’ stato sottosegretario nel primo governo Bonomi, nel 1944, e ha partecipato alla stesura della Carta Costituzionale. Dal 1946 al 1950 presidente della Rai (allora Eiar), poi ministro delle Poste e Telecomuncazioni (1950-53), della Marina mercantile (1958-59), poi di nuovo delle Poste (1959-60), ministro degli Interni nel 1960, ministro dei Trasporti (1960-62) e vicepresidente del Senato fino al 1976, quando si è ritirato dalla vita politica.
[ads_dx]La città di Vasto ha voluto rendergli omaggio con una messa celebrata nella concattedrale di San Giuseppe e poi con la deposizione di una corona d’alloro ai piedi del busto in piazza del Popolo. Nell’occasione il sindaco Francesco Menna, assieme al presidente del consiglio comunale Mauro Del Piano e due alunni della scuola primaria Spataro, ha scoperto una targa per celebrare questa ricorrenza. Al Teatro Rossetti, poi, la commemorazione di Spataro con gli interventi del vicesindaco Giuseppe Forte e del professor Costantino Felice moderati dal giornalista Pino Cavuoti.
“Il messaggio che oggi ci lascia Spataro è quello di essere vigili e di difendere la libertà e la democrazia – ha detto Forte -. Lui che è stato un antifascista e ha combattuto il regime deve essere una fiaccola ardente per la nostra città”. Il professor Felice ne ha ricordato l’importanza sia come politico per l’Italia ma anche come uomo di cultura, presidente della Rai negli anni in cui la tv iniziava ad entrare in tutte le case divenendo la più grande industria culturale del Paese.
L’intervista a Forte e Felice.
Ad aprire l’incontro del Rossetti è stata la diffusione della voce di Giuseppe Spataro che parlava della sua visita a Philadelpia dell’ottobre 1952. Nelle sue parole il grande legame con l’Abruzzo e la sua Vasto.
Molto apprezzati sono stati i lavori presentati dagli alunni della scuola primaria Spataro, dell’istituto Comprensivo 1 di Vasto, che hanno presentato un’accurata ricerca e una poesia recitata a ritmo di rap dedicata all’illustre concittadino.