“Quattro immobili, quote di 5 società, il bar Evelin a San Salvo e 19 autovetture per un valore complessivo pari ad 1,2 milione di euro, di cui un valore equivalente al profitto illecito stimato in almeno seicentomila euro”. Finanzieri e carabinieri fanno i conti del blitz di stamani in Abruzzo, Molise e Puglia. È il secondo atto dell’operazione antidroga Evelin, scattata per la prima volta il 30 novembre 2018 con l’arresto di 20 persone e un totale di 57 indagati [LEGGI]. Negli interrogatori di garanzia, tenuti nei giorni successivi all’esecuzione delle misure restrittive, gli indagati hanno contestato l’esistenza di un’organizzazione criminale [LEGGI].
L’INCHIESTA – Così i Comandi provinciali di Chieti dei carabinieri e della guardia di finanza, diretti dai colonnelli Florimondo Forleo e Serafino Fiore, ricostruiscono, in una nota congiunta, gli sviluppi dell’indagine: “Questa mattina, nelle province di Chieti, Campobasso e Foggia, finanzieri e carabinieri dei rispettivi Comandi Provinciali di Chieti hanno dato esecuzione al decreto di sequestro preventivo emesso dal gip del Tribunale di L’Aquila, Giuseppe Romano Gargarella, su richiesta del sostituto procuratore della Direzione distrettuale antimafia del capoluogo abruzzese, Stefano Gallo, nei confronti dei componenti il sodalizio criminale operante su San Salvo e sull’area del Vastese.
L’operazione di servizio odierna costituisce il secondo atto dell’Operazione Evelin che lo scorso novembre aveva permesso di disarticolare, al termine di complesse attività investigative durate circa un anno e mezzo, un’agguerrita organizzazione criminale dedita al traffico internazionale di sostanze stupefacenti e alla commissione di atti intimidatori, anche attraverso l’uso di armi, per garantirsi l’egemonia sul territorio e sulle principali piazze di spaccio.
Il provvedimento – spiegano gli investigatori – ha interessato il sequestro di 4 immobili, quote di 5 società, 1 attività commerciale (il ‘Bar Evelin’) a San Salvo e 19 autovetture per un valore complessivo pari ad 1,2 milione di euro, di cui un valore equivalente al profitto illecito stimato in almeno seicentomila euro.
[mic_sx]L’aggressione dei patrimoni illeciti consente di colpire le organizzazioni criminali nel cuore dei propri interessi economici, patrimoniali e imprenditoriali e di restituire alla collettività i beni accumulati per finalità sociali.
La misura odierna testimonia la volontà della magistratura e delle forze di polizia di voler sradicare completamente il sodalizio criminale dal territorio privandolo delle fonti di finanziamento e dei proventi illecitamente acquisiti.
L’obiettivo finale – conclude la nota dei Comandi provinciali – è il ripristino di adeguati livelli di legalità e sicurezza pubblica sul Vastese, come in tutta la Provincia di Chieti”.