Una pietra d’inciampo, con il nome di Raffaello Giolli, è stata posizionata, in occasione del Giorno della Memoria, nel cortile del Polo liceale Mattioli di Vasto. Seguendo l’esempio dell’artista tedesco Gunter Demnig, che ha posizionato oltre 70mila pietre d’inciampo in tutta Europa, il Miur, con l’agenzia Dire e l’istituto di Ortofonologia, ha selezionato 100 scuole in tutta Italia dove posizionare le targhe di ottone e le pietre intitolate a chi ha perso la vita nei campi di sterminio.
L’istituto vastese guidato dalla dirigente Maria Grazia Angelini, dove il progetto è stato curato dalle docenti Santangelo e Muzii, ha scelto di ricordare Raffaello Giolli, letterato nato nel 1889 ad Alessandria. Nel 1940 fu arrestato dall’Ovra (Opera vigilanza repressione antifascista) e portato, con il figlio Paolo, nel campo di internamento di Istonio Marina. Poi, dopo altre vicissitudini, fu deportato a Mauthausen dove, nella notte tra il 5 e 6 gennaio 1945, morì.
[ads_dx]Il Mattioli ha voluto ricordare, attraverso la figura di Giolli, tutte le persone uccise per mano nazifascista. La pietra d’inciampo, che sarà calpestata da centinaia di giovani, sarà il segno di una memoria da conservare e tramandare “per non dimenticare”.
La cerimonia, aperta dalle note dei ragazzi del liceo musicale, si è svolta alla presenza di studenti, docenti, genitori e rappresentanti dell’amministrazione comunale. A due studenti, Lorenzo De Cinque e Corrado Sambrotta, il compito di scoprire la pietra d’inciampo e poi ricordare Raffaello Giolli. Poi, in auditorium, c’è stata la proiezione di un significativo video curato da Alessandro Daniele, del 5° LM, che ha narrato le vicende dell’eccidio di Pietransieri. Il vicesindaco di Vasto, Giuseppe Forte, nel suo saluto ha sottolineato proprio l’importanza di conoscere vicende come quella accaduta a Pietransieri, dove vennero trucidate dai tedeschi 128 persone innocenti, per comprendere la barbarie di quegli anni e fare in modo che ciò non venga mai più a ripetersi.