Riceviamo e pubblichiamo questa toccante lettera dai familiari di una donna che da decenni cerca la madre.
“Forse è una fredda giornata, quella del 25 febbraio 1948, quando una giovane 16 enne da alla luce nell’ospedale della maternità di Vasto una bimba. Da quel giorno quella stessa bimba, cui verrà dato il nome di Gilda Boleri, cerca la sua mamma.
Appena dopo la nascita, Gilda viene lasciata in ospedale e, dopo qualche giorno, l’allora infermiera incaricata dalla struttura si reca in ospedale per registrare la nascita e l’incaricato del Comune le darà il nome di Gilda Orlando; la bambina abbandonata viene affidata all’orfanotrofio di Chieti e, dopo qualche anno, viene adottata dalla una famiglia che presto si trasferirà in America.
Gilda cresce serena con la sua sua famiglia adottiva ma con il grande desiderio di conoscere i suoi veri genitori, la sua giovane mamma che sicuramente sarà stata costretta chissà dalla miseria o, chissà, da una relazione con un uomo già impegnato… uno scandalo che sarebbe stato troppo grande per la Vasto del ’48 per una ragazzina di 16 anni; congetture e fantasie accompagnano questa donna per tutta la sua esistenza: non ha dati alla mano per cercare. Sa solo di essere nata a Vasto, nell’Ospedale della maternità, il 25 febbraio del 1948 nessuna traccia della sua mamma; fino al 2018, quando casualmente decide di acquistare un test Dna che apre una traccia della sua famiglia paterna; torna a Vasto con la mente: il suo papà dovrebbe abitare lì e, come immaginava, era un uomo impegnato all’epoca… forse è vicina a saperlo e volontariamente si stanno sottoponendo al test del Dna alcuni familiari per scoprire se, dopo 70 anni, la famiglia felicemente si è allargata.
Rimane la totale e più buia incertezza sulla mamma, di quella ragazza non c’è traccia: nessuno archivio riporta il nome, forse solo l’infermiera che ha registrato la nascita poteva saperlo, ma ahimè cronologicamente è troppo tardi, cè solo una flebile speranza per Gilda, che la sua mamma abbia confessato il suo segreto, che abbia avuto altri figli che sappiano… che forse un parente sapeva… e oggi, 86 enne, potrebbe essere viva.
Come nelle più altisonanti trasmissioni televisive, apriamo la busta e cerchiamo qualcuno che sappia che riconosca Gilda che sappia che veda nel suoi occhi dei segni familiari.
Un’intera esistenza passata a cercare la sua mamma cercare uno sguardo un abbraccio, perchè per abbracciare la propria mamma dall’altra parte dell’oceano non è mai tardi”.