“Questa qui arriva verso Vasto, quasi Centro Italia. Cerchiamo di non farla entrare vicino le grandi città, ma direttamente in spiaggia”. Il carico in partenza per le spiagge del Vastese a bordo di un motoscafo è costituito da 150 chili di marijuana, hashish e cocaina e il mittente è uno dei tanti clan appartenenti alla mafia albanese.
È quanto emerge dal documentario realizzato dal noto reporter spagnolo David Beriain che ha raggiunto l’Albania per un’inchiesta sulle organizzazioni criminali presenti in quel Paese dedite al traffico di stupefacenti. Il documentario è andato in onda ieri sera sul canale Nove e fa parte della serie Clandestino (seconda stagione) prodotta dalla 93 Metros per Discovery Networks International.
Oltre a toccare inizialmente vari aspetti della società albanese post-comunista, Beriain entra in contatto con alcuni clan locali che gli illustrano la filiera della loro principale fonte di guadagno: la produzione e il traffico di stupefacenti. Il giornalista viene condotto nelle remote regioni montane dove sono presenti floride coltivazioni di cannabis. Queste aree, definite il “grande granaio della droga che circola in Europa”, sono solo la tappa iniziale del viaggio che le sostanze illegali intraprenderanno.
[ant_dx]Il reporter segue così Simone (ex esponente camorisstico trasferitosi in Albania da anni) nell’operazione di imbarco dei pacchi di droga. “La missione di Simone – spiega – è far sì che i furgoni in arrivo dalla montagna e il motoscafo arrivino al punto d’incontro contemporaneamente. Dev’essere tutto perfettamente sincronizzato per evitare le pattuglie di polizia che controllano la zona”.
Nel viaggio in auto, il giornalista chiede i dettagli del viaggio al membro dell’organizzazione criminale e le spiagge del Vastese vengono indicate come ideale luogo d’approdo per la merce dove troverà a riceverla altri albanesi con “identità italiane pulite”.
“E la droga adesso dov’è? Sta venendo con un furgone dalla montagna.
Quanti chilometri ci separano dall’Italia? Sono quasi 90 miglia, 140 chilometri.
Con quale cadenza fate operazioni di questo tipo? Due volte a settimana, sempre 100-150 chili.
In che zona d’Italia arriva? Questa qui arriva verso Vasto, quasi Centro Italia. Cerchiamo di non farla entrare vicino le grandi città, ma direttamente in spiaggia. Io devo solo fare partire, in Italia c’è altra gente.
Albanesi o italiani? Albanesi.”
Le fasi di trasporto dei pacchi dai furgoni al motoscafo durano meno di un minuto. Lo stesso Simone in precedenza aveva rivelato di guadagnare circa 30mila euro a chilo (per la cocaina).
Non tutti i viaggi hanno un buon esito, negli anni passati non sono mancati i ritrovamenti di pacchi arenati lungo la costa, abbandonati dai motoscafi perché scoperti dalle forze dell’ordine italiane. Nel 2014, ad esempio, furono rinvenuti 1.900 chili di stupefacenti davanti alle coste termolesi [LEGGI]. Una dinamica quella raccontata nel documentario che ricorda quanto emerso nella recente operazione Evelin [LEGGI].
Beriain così commenta la partenza del motoscafo nell’oscurità: “Tra poche ore il carico raggiungerà l’Italia e il carico sarà divorato dalle strade dell’Europa, un’Europa con dei governanti che chiedono all’Albania di frenare la produzione e il traffico di sostanze illegali ma con milioni di cittadini che chiedono sempre di più droga. Fin quando ci sarà la domanda, ci saranno innumerevoli clan pronti a soddisfarla“.
È possibile guardare la puntata andata in onda ieri sera al seguente indirizzo: CLICCA QUI