“È stata una battaglia che ho condotto da solo, non c’è stato interesse da parte della cittadinanza”. Così Stefano Comparelli commenta l’assoluzione delle 9 persone indagate nell’inchiesta sul programma degli spettacoli estivi allestito dal Comune di Vasto nel 2013. Il giudice per le udienze preliminari ha emesso una sentenza di non luogo a procedere perché il fatto non sussiste.
Comparelli, organizzatore di eventi, è stato l’autore dell’esposto da cui è scaturita l’indagine. “Vedremo – dice l’imprenditore – quali sono state le motivazioni che hanno portato a questa decisione. Sarebbe prematuto commentare. Di certo, è una battaglia che ho portato avanti da solo. Non c’è stato interesse da parte della cittadinanza, né delle forze politiche”.
L’AVVOCATO DI LAPENNA: “SMENTITE LE ILLAZIONI”– L’avvocato Fabio Giangiacomo, legale dell’ex sindaco Luciano Lapenna, commenta la sentenza in un comunicato: “Bisogna rimarcare che già un primo esposto dello stesso operatore culturale era rimasto lettera morta.
Il secondo esposto, sempre per le manifestazioni estive 2013, aveva portato il PM a promuovere una specifica richiesta di archiviazione per infondatezza della notizia di reato, seguita da una corposissima opposizione della stessa persona offesa, tanto che il G.I.P. ha, conseguentemente, disposto approfondimenti istruttori sui tutti i temi suggeriti da quest’ultima.
Arrivati davanti alla recente udienza preliminare, il sottoscritto e gli altri difensori degli imputati non solo hanno presentato le classiche memorie in diritto ma hanno praticato la cosiddetta ‘difesa attiva’ con indagini difensive e produzioni documentali, anche nell’ultima udienza del 17 c.m., smentendo tutte le illazioni e le suggestioni contenute nell’opposizione all’archiviazione e rivelatesi per essere solo fastidiosa ‘fuliggine’.
Con il successivo contributo delle difese è stato infatti ‘certificato’ quanto segue :
1) l’urgenza era stata determinata solo da questioni esterne all’ordinaria vita amministrativa ;
2) il programma approvato, comprendente quell’anno anche le feste di San Michele, determinava un notevole risparmio rispetto agli anni precedenti ;
3) Le manifestazioni a pagamento erano state segnalate nel programma secondo le usuali prassi;
4) La delibera giuntale di indirizzo non riguardava un generico servizio da attribuire ma uno specifico programma artistico.
Degno di nota il fatto che l’attivissimo promoter culturale si è guardato bene dal costituirsi formalmente parte civile, evidentemente per evitare il futuro rimborso delle spese legali previsto dal codice di rito e che, invece, sarà a carico del solo Comune di Vasto.
La dinamica del processo e le precisazioni fattuali proposte dalle difese nell’udienza preliminare contestualizzano e giustificano pienamente l’operato di tutti gli uffici giudiziari del Tribunale di Vasto, verso i quali il mio assistito ed il sottoscritto hanno sempre dimostrato e rinnovano piena ed incondizionata fiducia”.
COMPARELLI REPLICA – “Non si capisce – replica Comparelli – da dove derivi questo sugello certificativo a quelli che sono stati solo dei legittimi interventi difensivi, che qualche legale ha inteso autoattribuirsi, visto che le motivazioni che hanno determinato il deliberato del gup non sono state ancora depositate. Quindi, a meno che, cosa che tuttavia non credo, le motivazioni siano già state anticipate al legae in questione, ogni deduzione personale rimane nel campo delle ‘sparate’ di qualcuno che adesso gioca a fare il ‘Colosso’ pur sapendo di avere i piedi di argilla. Resta la richiesta di rinvio a giudizio del procuratore capo Di Florio a dimostrare che le mie non erano illazioni infondate. Tra l’altro, si arriva anche ad anticipare conclusioni di immaginari scenari giudiziari, relativi a pretese risarcitorie e a spese, privi di qualsiasi fondamento, giungendo a deduzioni e controdeduzioni frutto di una fervida immaginazione, ma prive ovviamente – conclude Comparelli – di qualsiasi riscontro nel reale”.