“Avevamo denunciato, isolate voci nel deserto, una serie di falle e storture procedurali che minavano la credibilità del concorso”. Cinque consiglieri comunali di centrodestra e liste civiche rivendicano di aver sollevato dubbi sul concorso per l’affidamento dell’incarico di direttore del Polo culturale Città del Vasto.
Vincenzo Suriani (Fratelli d’Italia), Alessandro d’Elisa (gruppo misto), Edmondo Laudazi (Il Nuovo Faro), Guido Giangiacomo (Forza Italia) e Francesco Prospero (Fratelli d’Italia) intervengono all’indomani della pubblicazione dell’ordinanza con cui il Tar di Pescara ha accolto la richiesta di sospensiva presentata dal maestro Ungureanu, escluso dall’orale del concorso, ordinando al Comune di Vasto di rifare daccapo la selezione, con una diversa commissione, entro 60 giorni [LEGGI].
Secondo i cinque consiglieri d’opposizione, la decisione dei giudici amministrativi “conferma le perplessità che avevamo espresso qualche mese fa in merito al concorso per la direzione del nuovo polo culturale. Ovviamente l’amministrazione Menna, suffragata – sostengono in una nota – dai soliti pareri legali e amministrativi compiacenti, ha deciso di andare avanti sulla sua strada, noncurante delle critiche e delle denunce della minoranza. Consigliamo a Menna e ai suoi compagni due cose: in primo luogo di uscire dalla torre d’avorio che li separa dai cittadini e dal comune senso civico. In secondo luogo proponiamo all’amministrazione di non ricorrere al Consiglio di Stato per difendere un concorso indifendibile. Non si sciupino ulteriori soldi dei cittadini vastesi in ricorsi, piuttosto sia fatta un’altra selezione aperta, trasparente e di alto profilo, capace di rimediare ai guasti prodotti dall’attuale bando e di selezionare finalmente l’alta figura artistica richiesta”.
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