Dal collega Roberto Naccarella riceviamo e pubblichiamo queste parole di ringraziamento verso i medici del reparto di Chirurgia dell’ospedale San Pio da Pietrelcina di Vasto e tutti coloro che sono stati vicino alla sua famiglia nel dolore della recente scomparsa di sua madre Maria Gabriella.
“Un giornalista ha il dovere di trovare sempre le parole, persino quando si viene colpiti in prima persona da uno degli eventi più dolorosi per la vita di un essere umano.
La scomparsa della nostra amatissima mamma ci ha lasciato un vuoto enorme. Nella nostra famiglia, Lella (come la chiamano ancora oggi le compagne del collegio Genova Rulli) è stata e resterà per sempre una presenza fondamentale. Ha dedicato tutta la sua vita a fare del bene, quasi come fosse una missione. Ha insegnato a noi figli i valori in cui credeva: l’educazione, il rispetto, la solidarietà, il saper tendere una mano a chi aveva bisogno e anche il farsi sentire di fronte alle ingiustizie. Non ci ha fatto mancare mai nulla, nonostante le tante difficoltà. Ha cercato sempre di infonderci forza e serenità per affrontare al meglio gli ostacoli della vita, accompagnando il tutto con la sua impagabile allegria.
Le ultime settimane sono state davvero molto dure. Per lei e per tutti noi. Ma nonostante l’estrema sofferenza e il profilarsi, giorno dopo giorno, dell’epilogo, fino all’ultimo istante la nostra grande mamma è stata curata, coccolata e accudita come non avremmo mai potuto immaginare. Non possiamo che ringraziare con tutto il nostro cuore l’intero reparto di Chirurgia dell’Ospedale di Vasto, che per due mesi e mezzo hanno messo a nostra disposizione tutta la loro professionalità e (soprattutto) tutta la loro umanità.
Ringraziamo il dottor Lanci e tutta la sua equipe (D’Attilio, Cericola, D’Urbano, De Nobili, Di Martino, D’Ambra, Condemi, Manso) per aver fatto davvero tutto il possibile. Le difficoltà erano grandissime, evidenti persino a noi ‘comuni mortali’, eppure non c’è stato giorno in cui non è stato effettuato un tentativo, una manovra, una terapia, qualsiasi intervento pertinente e ponderato che potesse provare a ‘sbloccare’ un quadro proibitivo. Qualcuno potrà dire: ‘E’ il loro lavoro’. Certamente, ma ciò che ci ha emozionati e commossi è l’essere riusciti a svolgerlo instaurando un rapporto umano inimmaginabile, non soltanto con lei ma anche con noi.
Ma il ringraziamento che più ci preme è quello nei confronti di tutti gli infermieri e le infermiere del reparto di Chirurgia, compresi i tirocinanti. Le continue (e complesse) operazioni da svolgere su ‘Gabriella” (come ormai la chiamavano affettuosamente, dopo un iniziale ‘signora Lattanzio’, durato appena qualche giorno) sono state sempre praticate con una meticolosità e una premura che ci hanno lasciati spesso senza parole. Mamma aveva legato profondamente con tutti e tutte: Marianna, AnnaLaura, Carmelina, Carmen, Angela, Maria, AnnaMaria, Valentina, Gianna, Sabrina, Tiziana, Carlo, MariaTeresa, Teresa, Giuseppe e Serafino, al quale aveva promesso un bel piatto di ‘ndurcigliune’ non appena sarebbe tornata a casa e che a stento ha trattenuto le lacrime nelle ultime ore. E poi il personale di supporto: Antonio, Francesca, Rita Sacchetta, Rita R., Rosaria, MariaNicola. Professionisti eccezionali, donne e uomini di valore assoluto, persone di cui un sistema sanitario può andare fiero.
Il 24 dicembre sono scesi tutti a salutare mamma, travolti dalla commozione. Hanno dato loro stessi per farla restare con noi, eppure nei loro volti emergeva un sincero dolore per non essere riusciti a vincere contro ciò che è stato più forte di tutto. ‘Ci sono pazienti che ti restano dentro’: sono le parole più belle che un figlio, un marito, un congiunto può sentirsi dire. La dimostrazione ulteriore, semmai ce ne fosse bisogno, che quei valori a cui mamma teneva così tanto sono davvero l’unica strada da seguire.
La conferma l’abbiamo avuta nei giorni immediatamente successivi, con i tantissimi messaggi di cordoglio e le straordinarie testimonianze che ci sono pervenute. L’immensa partecipazione resterà per sempre scolpita nei nostri ricordi. Mercoledì mattina, nel giorno di Santo Stefano, la Cattedrale di San Giuseppe era stracolma. Una folla interminabile ha voluto ribadire la propria stima, il proprio affetto e la propria ammirazione per tutto ciò che ha rappresentato la nostra grande mamma. La sua intera esistenza è stata un insegnamento, che è riuscito a fare breccia nel cuore di moltissimi: questa consapevolezza ci rende ancora più orgogliosi e innamorati della nostra meravigliosa mamma, e sarà per tutti noi la base da cui ripartire.
Ringraziamo tutti, dal primo all’ultimo, per esserci stati così tanto vicini.
Non lo dimenticheremo mai”.