“L’aumento del pedaggio autostradale è un problema che si trascina dal vecchio governo Gentiloni. Nè quel governo nè tantomeno l’attuale, nonostante i proclami di Toninelli, hanno fatto nulla per risolverlo. Come sempre accade nelle varie gestioni italiane, ci si accorge del problema quando ormai è troppo tardi”. Lo afferma Fabrizio Di Stefano, candidato alla carica di presidenza della Regione Abruzzo alle elezioni del 10 febbraio 2019.
A farne le spese sono i cittadini abruzzesi che ne usufruiscono, troppo facile puntare il dito contro il gestore che da tempo segnala la necessità di intervenire. Ancora una volta i collegamenti tra l’Abruzzo e Roma sono messi in difficoltà. Il problema dello spostamento del terminal bus dal piazzale Tiburtina, non è stato assolutamente risolto nonostante quello che continuano a sbandierare la Raggi e i Cinque Stelle.
[mic_dx] Per tale motivazione oggi ci troviamo con l’ennesima stangata annunciata da tempo. L’aumento di quasi il 20% del pedaggio autostradale sarà un danno incalcolabile per l’economia abruzzese, che avrà effetti negativi soprattutto per quanto concerne il trasporto dei lavoratori pendolari, che ogni giorno si recano nella capitale, e sul trasporto merci.
Il governo è ancora in tempo per poter intervenire nelle scadenze nazionali, così come il governo regionale dovrebbe far sentire chiara e forte la propria voce per un sacrosanto diritto degli abruzzesi a non vedersi ulteriormente danneggiati. Ancora una volta – sostiene Di Stefano – questo Abruzzo dimostra di contare nulla a Roma”.
