Ricordare per “non anestetizzare le coscienze, essere più vigili, più avvertiti della responsabilità che ciascuno ha verso gli altri”. Queste le parole di Liliana Segre che hanno ispirato l’applicazione multimediale ideata e realizzata dalle classi 2A e 3D della scuola media “Umberto I” di Lanciano.
Gli alunni, coordinati dalle professoresse Marianna Pacella, Sara Iachini, Angela Stampone e Marianna Boncristiano, hanno vinto con il lavoro “La forza della parola: il dizionario del dolore” le selezioni regionali per l’importante concorso “I giovani ricordano la Shoah” promosso annualmente dal Ministero della Pubblica Istruzione e dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.
I ragazzi sono andati oltre i fatti storici, hanno ricercato e ascoltato testimonianze e, usando l’alfabeto e le parole, hanno ricreato atmosfere, dolori e squarci di vita scegliendo, così, di ricordare, di testimoniare e di “dare la parola a coloro che più di ottant’anni or sono non la ebbero”.
Attraverso questo progetto, hanno voluto sottolineare come il ricordo non può e non deve essere cancellato, ma va elaborato, interrogato, raccontato, portato alla luce per poterlo in parte restituire al buio della dimenticanza. Solo la conoscenza del passato, insieme al presente, può offrire la possibilità e l’apertura ad un futuro migliore.