Revocata la custodia cautelare e Elvin Tafili, uno degli indagati nell’ambito dell’operazione Evelin, con cui, nel blitz del 30 novembre, carabinieri e finanzieri, coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia dell’Aquila, ritengono di aver sgominato un traffico di droga proveniente dall’Albania e dai Paesi Bassi.
Oggi si è svolta l’udienza davanti al Tribunale del riesame dell’Aquila, che ha valutato le richieste di remissione in libertà presentate dagli avvocati di alcuni degli indagati. La corte, composta dalla presidente, Alessandra Ilari, e dai giudici Christian Corbi e Stefano Iannaccone, ha accolto l’istanza presentata dagli avvocati Marco Sciascio e Marisa Berarducci, annullando di conseguenza l’ordinanza con cui il gip del Tribunale dell’Aquila aveva disposto la custodia cautelare in carcere.
“La nostra difesa – spiega l’avvocato Sciascio – si basa sulla mancanza di attualità dei fatti contestati. Il nostro assistito era già in custodia cautelare per altri fatti precedenti a questa inchiesta, in cui viene contestata agli indagati l’associazione armata finalizzata al narcotraffico. Già in sede di convalida, Elvin Tafili aveva negato di far parte dell’ipotizzata associazione”.
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