Michele Suriani ha presentato ieri a San Salvo Marina (nella gelateria “Paradiso”) la propria candidatura alle prossime elezioni regionali con la lista di centrodestra Popolari per l’Italia.
Vastese, vicedirettore dell’Agenzia del demanio delle Marche, si è convinto a scendere in campo dopo anni di tentazioni grazie “alle tante persone che me lo hanno chiesto”.
“Sono due i propositi con i quali mi candido al prossimo consiglio regionale – dice al pubblico accorso per l’occasione – Innanzitutto ognuno di voi deve sentirsi come se fosse lì, in Regione: bisogna togliere le porte a favore della più totale trasparenza. Inoltre, dovrò necessariamente ascoltare tutto quello che le persone del territorio vorranno proporre come soluzione agli attuali problemi”.
Sul secondo punto Suriani si sofferma: “Il mio ruolo sarà proprio questo, per ogni ambito ascolterò chi propone soluzioni. Nei miei incontri precedenti, ma anche girando per lavoro, ho avuto modo di vedere come ci sia tanta voglia di fare, ma la gente non trova interlocutori. Io metto a disposizione la mia capacità di ascolto, come si faceva una volta, con un approccio progressista“.
Poi, Suriani affronta i temi portanti della propria campagna elettorale a partire dal turismo. “Bisogna uscire dai campanilismi a favore di un progetto più ampio. Oggi, in tutti i settori, si ragiona ancora per fasce territoriali delimitate dai fiumi: il Trigno, il Sinello, il Sangro ecc. Non c’è un brand Abruzzo: è quello che vogliamo fare. Un brand riconoscibile che raccolga anche il patrimonio intangibile frutto delle nostre tradizioni”.
Sul lavoro il riferimento non può che essere alla crisi che in questi anni sta colpendo soprattutto le piccole realtà. “La ricchezza dell’Abruzzo – dice – è dovuta soprattutto alle piccole realtà industriali e a quelle che gravitano nell’indotto dei grandi gruppi. Oggi ad esempio c’è il caso della Ball, ma cosa ha fatto la politica perché non chiudesse? Gli imprenditori non vogliono la detassazione, ma condizioni ottimali per lavorare e anche in questo caso mancano interlocutori”.
Oggi a Vasto si terrà l’incontro sull’emodinamica, anche l’annosa vicenda entra nell’agenda di Suriani che rilancia l’idea di accordo col Molise per superare l’ostacolo del bacino d’utenza: “Prima non c’erano interlocutori per concludere l’accordo, oggi in molti mi chiedono di riaprire il discorso perché ci sono le condizioni”.
Sulla sanità in generale lancia l’idea per rilanciare il ruolo dei piccoli ospedali come quelli di Gissi, Guardiagrele ecc.: “Bisogna trasformarli in poli di eccellenza per specializzazione: in questo modo anche i bravi medici che oggi lasciano il territorio o l’Italia avrebbero le condizioni per restare, senza considerare l’indotto”.
Infine, la vicenda dei fondi europei che l’Abruzzo non è stato in grado di sfruttare: “Abbiamo un problema serio in Regione: non abbiamo soldi, come si fa? Attingendo ai fondi ministeriali e a quelli europei, ma c’è bisogno di una buona progettazione. Oggi non siamo stati in grado di prendere i soldi: abbiamo avuto accesso solo al 2% delle somme disponibili, di cui l’1% è tornato indietro. Non c’erano profetti veri, non c’era gente competente”.