Tredici anni dopo la presentazione della prima versione, il progetto di discarica da 150mila metri cubi in località “Cicella” in territorio di Furci (proposto dalla Vallecena srl dell’imprenditore vastese Gianni Petroro) fa un grande passo in avanti verso la sua realizzazione. Nella serata di martedì scorso il comitato Via ha dato il suo parere favorevole con alcune prescrizioni. Ora, l’ultimo passaggio è quello in conferenza di servizi per ottenere l’Autorizzazione Integrata Ambientale prima della fase di cantiere (i lavori per realizzare la discarica sono stimati intorno all’anno e mezzo).
[ant_dx]IL PROGETTO – Quella della discarica furcese è una vicenda lunga e complessa. La prima versione risale al 2005, quando era presente anche un impianto di intertizzazione di rifiuti pericolosi; numerose le contestazioni da parte di cittadini e comitati ambientalisti. L’autorizzazione dal comitato Via arrivò nel 2012, ma due anni dopo Arta e genio civile sollevarono problemi riguardanti gravi carenze documentali chiedendo numerose integrazioni. Nel 2015 il comitato Via, considerando il ritardo nella consegna delle integrazioni, archiviò la pratica [LEGGI]. Nel frattempo, il fronte del “No” aveva incassato l’appoggio di quasi tutti i sindaci del Vastese.
Nel 2016 la Vallecena lo ripresentò con ampie modifiche: via il trattamento dei rifiuti e via anche i codici di quelli pericolosi. Un fatto che sorprese chi negli anni si è opposto alla discarica, in primis il sindaco Angelo Marchione secondo il quale il nuovo progetto avrebbe dovuto ricominciare l’iter dall’inizio perché molto diverso dall’originale e non usufruire dell’autorizzazione del 2012. Proprio su questo si basa il parere definitivo (e unanime dei componenti) dell’organo regionale: “ritenuto che le modifiche proposte dal progetto in esame non determinano ulteriori impatti rispetto a quanto già autorizzato con giudizio CCR-VIA n. 2041/12” il procedimento viene escluso da ulteriore valutazione.
Dal 2016 a oggi si sono accavallati rinvii ricorsi al Tar e diffide reciproche tra istituzioni e società.
PRESCRIZIONI E RICORSO – Il Comune di Furci valuterà se presentare un ricorso al Tar contro il parere definitivo. Il Via ha indicato due prescrizioni alla Vallecena srl:
“- In sede di autorizzazione dovrà essere verificato l’elenco dei CER che dovranno rispondere ai criteri di ammissibilità stabiliti dal D.M. 27 Settembre 2010 e s.m.i. e dalle linee guida ISPRA Criteri tecnici per stabilire quando il trattamento non è necessario ai fini dello smaltimento dei rifiuti in discarica ai sensi dell’art. 48 della L. 28 dicembre 2015 n. 221.
– Dovrà essere effettuato il monitoraggio della falda con frequenza trimestrale finalizzato ad individuare la massima soggiacenza della falda, in contraddittorio con il distretto Arta di Chieti”.
L’ultimo punto s’intende dopo l’entrata in funzione della discarica. La vita di quest’ultima si stima intorno ai 5 anni (un terzo, quindi, del tempo che è stato necessario per autorizzarla), dopo di che dovrà essere gestita (per almeno 10 anni) la produzione di percolato; poi si procederà al capping, cioè impermeabilizzare e ricoprire l’invaso di terra mettendo a dimora nuove piante.
L’esito della vicenda non ha mancato di sorprendere gli attivisti che da anni contestano la discarica. Questa sarà localizzata a poca distanza dagli impianti del Civeta in Valle Cena e dall’area dove insiste il maxi-progetto della Cupello Ambiente da 480mila metri cubi. Per tale motivo anche il sindaco furcese in Regione ne ha contestato più volte l’effetto cumulo.
Ora, l’attesa è per la convocazione della conferenza dei servizi. Poi, nel caso di parere favorevole, potranno partire i lavori.