“Tre giorni fa, mio padre ha accusato un malore. Mia madre ha chiamato il 118, ma le è stata negato l’arrivo di un’ambulanza”. Lo racconta Patrizia De Rosa, residente del quartiere San Paolo di Vasto, che si è rivolta al Tribunale per i diritti del malato. “E’ successo tre giorni fa. Mio padre, che ha 75 anni, purtroppo è affetto da diverse patologie: diabete, ipertensione e disfunzioni alla valvola mitralica. Ha accusato un malore. Era disidratato e molto debole, in uno stato di semincoscienza. In quel momento, io non ero in casa. Mia madre mi ha telefonato. Le ho detto di chiamare subito il 118. Lo ha fatto immediatamente, ma si è sentita rispondere prima che avrebbe dovuto dare acqua e zucchero a mio padre, che però è diabetico, quindi mia madre si è rifiutata e ha chiesto l’arrivo di un’ambulanza per accompagnarlo al pronto soccorso. Ambulanza che le è stata negata. A quel punto, vista la mia impossibilità a tornare a casa, è stata mia sorella che ha dovuto far accomodare in macchina mio padre, che non si reggeva in piedi, sorreggendolo per farlo scendere dal quinto piano, e accompagnarlo all’ospedale. Lì i medici lo hanno visitato, clasificando il suo malore con un codice giallo, quindi non un lieve malessere da codice verde. Ieri ho presentato un esposto al Tribunale per i diritti del malato”.
Contattato l’ufficio stampa della Asl, Zonalocale ha avuto oggi questa risposta: “Il 118 dispone l’invio dell’ambulanza solo in caso di emergenza. Nella telefonata, la signora descriveva una situazione di disidratazione. Per questo motivo, la centrale del 118 le aveva consigliato di somministrare acqua e zucchero a suo marito. Il soccorso in ambulanza viene effettuato nei casi da codice rosso”.
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