Trecento militari, tra carabinieri e finanzieri, hanno eseguito, dalle 5.45 di stamani, arresti e perquisizioni nelle province di Chieti, Genova, Campobasso e Foggia.
Cinquantasette gli indagati, 20 dei quali in custodia cautelare. I militari stanno sottoponendo a perquisizione le altre 37 persone. Il blitz arriva al termine di un’inchiesta durata un anno, da cui erano già scaturiti 13 arresti e il sequestro di 12 chili di stupefacenti.
Tra i reati contestati a vario titolo, figurano anche detenzione e porto illegale di armi.
LE INDAGINI – In un comunicato congiunto, i Comandi provinciali di Chieti di carabinieri e finanza spiegano che l’inchiesta è stata svolta, in perfetta sinergia, “nelle province di Chieti, Genova, Campobasso e Foggia, carabinieri e finanzieri, in perfetta sinergia, dei comandi provinciali, coadiuvati dai colleghi territorialmente competenti, dai militari del recentemente istituito squadrone carabinieri di Puglia, nonché da numerose unità cinofile e da due elicotteri”, che “hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale dell’Aquila, Giuseppe Romano Gargarella, su richiesta del sostituto procuratore della Direzione distrettuale antimafia del capoluogo abruzzese, Stefano Gallo, che ha coordinato le indagini.
Destinatari delle odierne misure restrittive – si legge nella nota – sono 20 soggetti, per lo più di nazionalità albanese, nonché romeni ed italiani, tutti appartenenti ad un sodalizio criminale con base nell’area del Vastese, accusati a vario titolo di traffico, detenzione e spaccio di sostanze sutpefacenti, nonché di detenzione di armi utilizzate per garantisi l’egemonia sul territorio e sulle principali piazze di spaccio.
L’attività investigativa – prosegue il comubicato – è stata avviata nell’ottobre del 2016 a seguito di alcuni colpi di arma da fuoco esplosi a San Salvo all’interno del bar Evelin, tra due diverse organizzazioni criminali albanesi, ove alcuni esponenti rimasero gravemente feriti. La stessa ha consentito di accertate e documentare che lo stupefacente raggiungeva la località teatina attraverso la gestione di canali privilegiati di approvvigionamento con l’Albania, l’Olanda e la Slovenia, agevolata dalla disponibilità di armi. Durante tutta l’attività investigativa, durata oltre un anno e mezzo, sono state tratte in arresto in flagranza di reato complessivamente 12 persone e sottoposti a sequestro 13 chilogrammi di droga, nonché due pistole”.
[mic_dx] MENNA: APPELLO CONTRO LA CHIUSURA DEL TRIBUNALE – Su Facebook il sindaco di Vasto, Francesco Menna, rivolge “un ringraziamento di cuore per questi arresti che hanno portato un risultato importante nell’ambito dell’operazione antidroga. Ringraziamento di cuore al prefetto, alla procura e alle forze dell’ordine. Un segnale importante affinché il Ministero riconsideri la decisione di chiudere il tribunale e la procura. Per questa città, per questo territorio, il tribunale e la procura sono importanti, essendo un territorio di confine e mi auguro che vengano anche ascoltate le tante richieste che, in quasi due anni e mezzo di mandato, ho fatto ai fini del rafforzamento dell’organico di polizia, carabinieri, finanza, insomma delle forze dell’ordine per garantire la prevenzione del crimine. Grazie a nome della città”.