“Lo scorso 2 novembre l’associazione Nuovo Senso Civico Onlus, aderente al Coordinamento No Hub del Gas, ha depositato e notificato un ricorso al Presidente della Repubblica contro l’autorizzazione del Ministero dello Sviluppo economico del 25 giugno 2018 per la costruzione del nuovo gasdotto Larino-Chieti tra Abruzzo e Molise”. Lo annuncia una nota dell’organizzazione ambientalista.
“Questa contestatissima opera, che dovrebbe essere lunga 111 chilometri e attraversare le colline dell’Abruzzo e del Molise, soppiantando tra l’altro vigneti e oliveti di gran pregio e interessando ben 8 Siti di Interesse comunitario, è stata proposta da Gasdotti Italia. Si tratta di uno dei primi provvedimenti del Ministero dello Sviluppo economico varato sotto il nuovo Governo ad essere impugnato per un’opera rilevante dal punto di vista delle conseguenze ambientali, assieme alla Valutazione di impatto ambientale positiva inopinatamente rilasciata dalle due Regioni. Il metano si sta rivelando uno dei gas-serra più impattanti sui cambiamenti climatici e deve essere abbandonato quanto prima come richiesto dagli scienziati dell’IPCC. Per questo è una follia costruire nuove opere “fossili” inutili visto anche il continuo calo dell’uso del metano in Italia e nelle due regioni, con l’ulteriore beffa dei costi che andranno a gravare sulle bollette dei cittadini e delle imprese. In particolare nel ricorso si contesta la violazione della Direttiva 42/2001/CE sulla Valutazione Ambientale Strategica e della Direttiva 43/92/CE “Habitat” sulla Valutazione di Incidenza Ambientale, per non aver sottoposto a queste due procedure due atti fondamentali e propedeutici alla pianificazione dell’opera, il Piano di Investimenti di Gasdotti Italia e il decreto MISE che modificava la Rete Nazionale dei Gasdotti prevedendo questo e altri nuovi gasdotti.
[mic_dx] Secondo gli ambientalisti, “lo studio di impatto ambientale, la valutazione dello studio e la Conferenza dei servizi alla base del decreto non hanno tenuto in nessun conto di dati oggettivi (addirittura dello stesso MISE) e di questioni chiave: i consumi interni italiani sono diminuiti del -15% dall’anno di picco (2005: 86 miliardi di mc; proiezione 2018: 75 miliardi di mc); i consumi nelle due regioni interessate sono diminuiti del 39%, l’Abruzzo, e, addirittura, del 61% il Molise, rispetto all’anno di picco; la capacità attuale di trasporto dei gasdotti esistenti in Italia è di circa 140 miliardi di metri cubi a fronte di 75 miliardi di metri cubi di consumi; si tratta di una delle reti dei paesi del Mediterraneo meno sfruttate secondo MedReg, il consorzio delle Autorità di Regolazione del Mercato; la capacità degli stoccaggi al 2015 è di 16,5, miliardi di mc, la seconda in Europa e una delle più sicure secondo MegReg. Il gasdotto, secondo SGI, avrebbe anche una funzione per collegare almeno due nuovi stoccaggi in progetto e non ancora autorizzati, il Sinarca e quello di San Martino sulla Marrucina; la rete attuale è ampiamente sicura anche per i picchi di richiesta, come ampiamente dimostrato dalle risultanze dell’Inchiesta pubblica”.