Verrà processato con rito abbreviato l’11 dicembre Francesco Orticelli, il pescatore di 54 anni accusato di aver accoltellato a Vasto il cognato, il pugile 41enne Domenico Urbano, a Natale del 2017.
Nel pomeriggio del 25 dicembre dello scorso anno, in un’abitazione di località MOntevecchio, al culmine di un litigio in cui rimase ferita anche la moglie di Orticelli, quest’ultimo avrebbe inferto una coltellata alla gola al cognato, che fu ricoverato all’ospedale San Pio da Pietrelcina di Vasto.
Stamani, al piano terra del palazzo di giustizia di via Bachelet, l’udienza preliminare in cui gli avvocati difensori, Giovanni e Antonino Cerella e Fiorenzo Cieri, hanno chiesto l’abbreviato. Istanza accolta dal giudice per le udienze preliminari, Italo Radoccia.
La pubblica accusa era rappresentata in aula dal procuratore di Vasto, Giampiero Di Florio. Le indagini, eseguite dai carabinieri, sono state coordinate dal sostituto procuratore Gabriella De Lucia.
Fin dall’inizio, la difesa ha sostenuto che il 54enne avrebbe agito per difendere la moglie: “Si è trattato di legittima difesa o, in subordine, di eccesso colposo di legittima difesa”, dichiara Antonino Cerella.
Posizione diametralmente opposta quella dei legali di Urbano, Nicola Artese ed Emanuele Ciuffi: “Non c’è stata legittima difesa, come dimostrano – sostiene Artese – le telefonate, avvenute parecchi minuti prima dell’accoltellamento ai danni del nostro assistito, che non ha aggredito la donna”.
Queste le posizioni delle parti. Sarà il giudice, nell’udienza dell’11 dicembre, ad valutare tutti gli elementi finalizzati a ricostruire l’accaduto e a determinare le responsabilità.