Una panchina rossa e un manifesto sulla facciata del municipio di San Salvo per un duplice messaggio: “No alla violenza di genere” e “Libertà per Asia Bibi”.
VIOLENZA SULLE DONNE – Una panchina di legno colorata di rosso è stata installata sotto il porticato del Comune per celebrare la Giornata contro la violenza sulle donne. Resterà collocata in maniera permanente per tutto l’anno. È uno dei segni visibili che il sindaco Tiziana Magnacca ha voluto far predisporre, assieme all’assessorato alle Pari Opportunità, perché i cittadini di San Salvo siano sensibilizzati su un tema di così viva attualità.
“Insieme bisogna lottare affinché si affermi una cultura di rispetto della parità di genere e di rispetto delle donne in particolare contro ogni forma di volenza fisica e verbale” ha dichiarato il sindaco ricordando che è attivo uno sportello di tutela e di difesa per le donne che hanno subito violenze. Nei prossimi giorni l’assessore alle Pari Opportunità Maria Travaglini presenterà un protocollo per accedere alla rete che si occupa di questo aspetto nella sede operativa attivata presso il Centro culturale Aldo Moro.
[ant_dx]Solo lo scorso anno, secondo i dati raccolti dall’Istat – che per la prima volta ha svolto l’indagine sui servizi offerti dai Centri antiviolenza, in collaborazione con il Dipartimento per le Pari opportunità le regioni e il Consiglio nazionale della ricerca (Cnr) – le donne che si sono rivolte ai Centri antiviolenza sono state 49.152, di queste 29.227 hanno iniziato un percorso di uscita dalla violenza. Il 26,9% delle donne che si rivolgono ai centri sono straniere e il 63,7% ha figli, minorenni in più del 70% dei casi.
LO SPETTACOLO – Per celebrare la Giornata contro la violenza sulle donne oltre all’installazione della panchina rossa è in programma lunedì 26 novembre (ore 21) con ingresso libero presso la sala teatro del Centro culturale “Aldo Moro” lo spettacolo Campagnola Bella di e con Margherita D’Onofrio con l’allestimento dell’associazione teatrale “Novità di Paese”. La vita quotidiana con i suoi sacrifici, i sogni di ragazza innamorata, la guerra, il matrimonio combinato, le chiacchiere della gente, il ricordo di quell’amore passato ma che mai è passato dal suo cuore, gli anni che avanzano lasciando il loro segno… ogni cosa Maria Cristina ha annotato nel suo diario e grazie alla lettura di questo, da parte della nipote, in un susseguirsi di momenti divertenti, romantici, drammatici e nostalgici rivive l’intera esistenza di questa donna dell’entroterra abruzzese, di questa “campagnola bella”. La storia raccontata è quella che potrebbe essere stata la vita di una qualsiasi donna vissuta nel secolo scorso, quella che per molti versi è stata la vita delle nostre nonne: donne con grandi valori, donne genuine, schiette, pronte a sacrificarsi, ma anche capaci di non darsi per vinte.
Ad accompagnarci in questo racconto le voci fuori campo di Chiara Zappacosta, Filiberto Cataldo, Mara D’Onofrio, Antonella Dell’Osa, Rino Zappacosta e Jessica Zappacosta.
ASIA BIBI – “La Città di San Salvo – recita una nota del Comune – è con Asia Bibi per chiederne la liberazione dopo aver scontato otto anni di carcere ed essere stata assolta. Gli estremisti islamici la vorrebbero vedere impiccata ed hanno presentato un ricorso chiedendo alla Corte Suprema per rivedere il verdetto di assoluzione. Il sindaco di San Salvo ha fatto esporre un manifesto all’esterno della residenza municipale per rinnovare l’invito alle autorità del Pakistan affinché venga messa in libertà e per non abbassare i riflettori sulla sua condizione di donna e di cristiana.
“Voglio che da San Salvo parta forte un appello – commenta il sindaco Tiziana Magnacca – per una donna cristiana che vive in Pakistan accusata ingiustamente di blasfemia e che ancora oggi rischia di morire. È calato il silenzio sulla sua sorte. Per questo da San Salvo, da un’amministrazione composta da un gran numero di donne, ci è sembrato giusto risvegliare le coscienze quanto meno della nostra comunità e in particolare dei più giovani sulla condizione della donna nel mondo e in particolari di quelli mussulmani sui temi di civiltà e di diritti civili”.