Il Comune non svende il patrimonio comunale, ma si disfa dei “beni che producono solo spese che gravano sulle tasche dei vastesi”. E’ l’ex sindaco di Vasto, Luciano Lapenna, attuale consigliere comunale e segretario cittadino del Pd, a difendere l’operato delle Giunte di centrosinistra che amministrano la città dal 2006.
“Alcuni esponenti della opposizione in Consiglio comunale, Laudazi ed oggi Suriani, ma anche il consigliere regionale Mario Oliveri – scrive in una nota – accusano la maggioranza ed il sindaco Francesco Menna, di ‘svendere’ il patrimonio comunale alienando ‘tutti i beni’.
Ci risiamo! Pur di dire male e seminare odio, si rappresenta in modo distorto un problema che è reale: la gestione del patrimonio comunale ed i costi di alcuni servizi, come il servizio reso dal mattatoio comunale di Vasto.
La spending review é anche eliminare sprechi nei servizi che gravano sul cittadino.
I vastesi devono sapere che il mattatoio comunale fabbrica debiti che loro pagano per una macellazione inesistente. Un lusso per dei fruitori (meno di cinque) che macellano pochissimi capi, con entrate per il comune di 19.735 euro all’anno (2017) a fronte di 93.823 euro di spese, in locali che oggi non sono più idonei, né a norma con le disposizioni in materia impartite dal Parlamento italiano ed europeo.
Si aggiunga che i pochissimi fruitori non sono tutti di Vasto.
Il dottor Mario Olivieri, all’epoca assessore, provò a rilanciare il mattatoio per quella filiera (dal produttore al consumatore) convocando incontri con le parti interessate. I suoi tentativi non sortirono nessun risultato positivo.
É bene infine rilevare che il patrimonio del Comune di Vasto si è irrobustito negli ultimi due anni con l’acquisizione di beni immobili importanti come ad esempio la caserma della polizia stradale di via Giulio Cesare. Nessuna svendita quindi del patrimonio comunale ma corretta gestione, eliminando i beni che producono solo spese che gravano sulle tasche dei vastesi”.